Due polli arrosto ripieni di hashish come pranzo per i figli in carcere
Da Breaking Bad in poi i polli e la droga non possono che andare a braccetto. Se nella nota serie tivù la catena di fast food Pollos Hermanos funge infatti da copertura al narcotraffico tra Messico e Stati Uniti del sud, qui da noi un curioso fatto di cronaca solletica le fantasie degli appassionati del genere. I fatti risalgono al weekend del 13 e 14 ottobre e vede come coprotagonisti i fratelli Pietro e Paolo, entrambi in carcere a Bergamo. Il padre Antonio Folino, 58 anni, origini calabresi, residente a Cesano Maderno, provincia di Monza e Brianza, li va a trovare alla vigilia del fine settimana weekend. Porta con sé un pacchetto, che va ispezionato. Sembra il pranzo della domenica, alla prima occhiata: due bei polli arrosto. Ma non di quelli che si comprano al mercato. Una ricetta speciale, con farcitura, che però gli agenti della penitenziaria vogliono approfondire. Sorpresa: da tre tasche in ogni pennuto emergono polpette di hashish. Sei in totale, per un etto e 7 grammi. Quindi il piatto piange, perché resta vuoto, mentre ai polsi del genitore scattano le manette.
Bomba a mano a casa. Il 58enne, già noto alle forze dell’ordine per furto, ricettazione e minacce, è stato così perquisito: in macchina non c’era nulla, ma nella sua casa a Cesano i militari hanno trovato una pistola a salve, alcune cartucce e persino un ordigno, una bomba a mano. Folino lavora in un’impresa che si occupa di scavi. Durante il processo per direttissima, il 58enne si è difeso raccontando che «mio figlio mi aveva anticipato che, se qualcuno mi avesse chiesto il favore di portare cibo dentro, avrei dovuto farlo. Così è successo: fuori dal carcere un marocchino mi ha dato la scatola coi polli. Non era la prima volta». Il giudice però ha convalidato l’arresto e disposto i domiciliari con possibilità di uscire per andare al lavoro da lunedì a venerdì, dalle 5.20 alle 18. Il processo è stato aggiornato al 22 novembre.