Vicenda assurda

Duplice omicidio nel 1998 a Osio Sotto, assolto perché il reato è in prescrizione per un giorno

Dopo essere stato condannato a sedici anni nel 2022, grazie alle attenuanti il reato di cui l'uomo era accusato è andato in prescrizione

Duplice omicidio nel 1998 a Osio Sotto, assolto perché il reato è in prescrizione per un giorno
Pubblicato:
Aggiornato:

Un duplice omicidio finito in prescrizione per un solo giorno. Ha dell'incredibile la vicenda che ha visto protagonista V. D., albanese 53enne condannato in primo grado per rito abbreviato a sedici anni per l'omicidio dei cugini Flamur e Astrit Kolaveri, 26 e 27 anni, anche loro albanesi, freddati a colpi di pistola il lontano 10 ottobre 1998.

Una storia lunga più di vent'anni. Quel giorno, all'esterno del bar Smile di Osio Sotto - lungo la ex Statale 525 - pare ci fu un regolamento di conti, forse per questioni legate a un giro di sfruttamento della prostituzione. Per l'omicidio (e un secondo perpetrato sui colli della Maresana, a Ranica, per un altro duplice delitto di una prostituta e del suo protettore) è stato condannato all'ergastolo Almir Aruni, detto Miri, il cui alias è Peter Dedja. L'albanese di 45 anni sta scontando la pena in Albania.

La Bmw nera e la latitanza

Gli attriti tra i cugini e l'assassino erano iniziati già da settimane. Astrit, una delle due vittime, era stato picchiato da due connazionali a bordo di una Bmw nera, la stessa ritrovata fuori dal bar Smile dove durante la sera dell'omicidio c'erano Miri, V. D. e un altro uomo albanese. A segnalarla a Flamur, che si era precipitato al locale, la moglie, che in quel momento si stava prostituendo. La stessa aveva affermato di avere già notato la vettura tempo prima.

Sull'automobile, gli inquirenti avevano ritrovato dei documenti intestati proprio a V. D., Lui si era sempre dichiarato estraneo all'omicidio (i suoi avvocati avevano fatto leva sul fatto che la famosa Bmw nera avesse una targa differente rispetto a quella segnalata dalla moglie di una delle vittime agli agenti), ma nel 2007 divenne latitante con un mandato di cattura internazionale.

Diversi anni dopo, i Carabinieri del Nucleo Investigativo hanno inviato alle autorità albanesi delle impronte digitali e un cognome, "Taci". Il 3 luglio 2019 la polizia albanese ha arrestato tale Taci Sokol (alias V. D.) a Elbasan, poco distante da Tirana: quattro mesi per l'estradizione, poi il carcere che durò fino al 4 settembre 2020, quando venne scarcerato per decorrenza dei termini. Non senza una certa sorpresa, visto che la data era stata calcolata per il 19 gennaio 2021.

Condannato a sedici anni, ma ora è assolto

Si fa un balzo avanti nel tempo, fino al 25 marzo 2022: V. D. ha partecipato all'udienza preliminare, il sostituto procuratore ha chiesto la condanna a vent'anni, gliene hanno dati sedici per rito abbreviato. Ed è qui che entra in gioco il cavillo giudiziario che ha fatto cadere l'intera vicenda in prescrizione: il reato di cui era accusato (duplice omicidio) prevede, infatti, una pena massima che per un solo giorno, stando alla legge in vigore all'epoca dei fatti, consentiva la prescrizione in ventidue anni e mezzo.

Quel giorno di "sconto" l'imputato lo ha ottenuto grazie alle attenuanti generiche: era incensurato, aveva sempre partecipato alle udienze e aveva rispettato l'obbligo di dimora (poi sospeso) a Bergamo. Per questo motivo, il reato è caduto in prescrizione nell'aprile del 2021 e l'uomo è stato quindi prosciolto in Appello. Ora V. D. è libero di tornare da moglie e figli in Albania.

Seguici sui nostri canali