I controlli sulle celle telefoniche

E c'è ancora chi non ha capito che deve stare a casa. Lo dicono i telefonini

Il 40 per cento delle persone si allontana per più di un chilometro. Un numero alto anche se si considera che tra questi c'è gente che si muove per lavoro.

E c'è ancora chi non ha capito che deve stare a casa. Lo dicono i telefonini
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C'è chi ancora non ha capito e continua a uscire di casa senza un valido motivo. Il Coronavirus, nel frattempo, continua il suo lavoro e non regredisce. I dati di un contenimento significativo, dopo le imposizioni di rimanere a casa,  lo potremo vedere solo fra una settimana. Nel frattempo, però, in Regione stanno tenendo monitorato i movimenti delle persone attraverso la lettura delle celle delle compagnie telefoniche. Da questo studio emerge chiaramente come gli spostamenti in Lombardia, da quando è uscito il decreto del presidente del Consiglio che obbliga tutti quanti a rimanere in casa, si sono ridotti del sessanta per cento, rispetto alla normalità ordinaria, fatta registrare per esempio il 20 febbraio scorso. È Fabrizio Sala, vicepresidente della Regione Lombardia, a sottolineare che «fatta 100 la movimentazione della popolazione il 20 febbraio, quando non c'era l'emergenza, per quanto riguarda gli spostamenti della popolazione siamo poco sopra il 40 per cento. E dall'altro ieri a ieri sono anche aumentati». In questi dati, ovviamente, sono comprese le persone che si devono muovere per lavoro, ma il dato sembra comunque alto. C’è gente che si sposta anche di un chilometro. Ancora ieri il sindaco di Bergamo Giorgio Gori è dovuto intervenire spegnendo il Wi-Fi della città, proprio per evitare assembramenti attorno agli spot e ai controlli sulle strade, le multe vengono elevate per i più svariati e stravaganti motivi. L’invito che viene ribadito ancora una volta è quello di rimanere a casa. Si esce solo per comprovante necessità.

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