È di Ugo Riva il nuovo altare della parrocchia di Marne
Valagussa: «Con la forma a spirale di un magnifico gigantesco fossile, chiodi e vetri colororati come una oreficeria longobarda, la superficie scabra dell'argilla che pare un pezzo uscito da uno scavo archeologico».
La parrocchia San Bartolomeo di Marne di Filago si è arricchita di un nuovo altare, opera dello scultore Ugo Riva, «svelato» pubblicamente ieri sera, sabato 19 settembre. L’artista bergamasco, con sensibilità straordinaria, è riuscito nell’intento di comporre la sua creazione contemporanea inserendola armoniosamente in un contesto antico, con risultato sorprendente. La prima menzione della chiesa di San Bartolomeo in Marne risale a un documento del 1186, dove, per privilegio di Urbano III, appariva soggetta all’abbazia di Pontida (Codex Diplomaticus). L’abside trilobata è un raro esempio rimasto in Lombardia delle chiese di quegli anni e riuscire, dopo così tanti secoli, a realizzare all’interno un altare che parli la stessa lingua è sintomo di studio e ricerca raffinate.
Ugo Riva si è identificato nelle parole di Giovanni Valagussa (conservatore dell’Accademia Carrara di Bergamo), che ha così giudicato la realizzazione: «È rarissimo trovare arte sacra contemporanea che dica qualcosa. Ugo Riva ci è riuscito alla grande con il nuovo altare della parrocchia di Marne, presentato questa sera. Con la forma a spirale di un magnifico gigantesco fossile, chiodi e vetri colororati come una oreficeria longobarda, la superficie scabra dell'argilla che pare un pezzo uscito da uno scavo archeologico. Una ricerca di sacralità del luogo ruvida e senza retorica».