È morto Ivo Cilesi, il dottore della doll therapy
Ha trascorso una vita a curare i malati di alzheimer e la demenza senile. Settimana scorsa è stato sorpreso da un attacco del virus. Viveva a Cene.
È morto Ivo Cilesi, colpito improvvisamente da coronavirus. Pedagogista, psicopedagogista, musico-terapeuta, specializzato in musicoterapia clinica presso il Royal Hospital di Londra. Aveva 61 anni, genovese di origine (laureato in Pedagogia presso l’Università degli Studi di Genova), ma bergamasco di adozione (da diciotto anni viveva nella Bergamasca: dopo aver abitato a Colzate, ultimamente risiedeva a Cene). Ivo Cilesi è uno dei massimi esperti in terapie non farmacologiche della demenza. Già responsabile per l’inserimento di terapie non farmacologiche presso la Fondazione “Cardinal Gusmini” di Vertova, consulente per lo stesso tipo di terapie al Centro Eccellenza Alzheimer dell’Ospedale “Briolini” di Gazzaniga e opera presso la “Fondazione S. Maria Ausiliatrice” di Bergamo.
In questi anni ha attivato percorsi e progetti, anche di formazione, per avvicinare e coinvolgere alle sue terapie non farmacologiche, vari centri specializzati nella cura dell’Alzheimer. Si era inventato la Doll therapy (la terapia della bambola) e La terapia del viaggio (sua l'idea di realizzare in studio un vagone del treno) per i malati di alzheimer. Il “gigante buono”, così era chiamato per la sua corporatura, si trovava a Salsomaggiore per lavoro, quando a metà della settimana scorsa ha accusato una crisi respiratoria. È stato ricoverato dapprima a Fidenza e poi, dopo aver accertato la sua positività al coronavirus, trasportato all’ospedale di Parma, dove è morto nella notte tra domenica e lunedì. Dove abbia contratto il virus non è dato sapere. Per professione il medico frequentava diversi ospedali e si muoveva frequentemente. Ai familiari e al suo entourage medico, nonché sulla sua pagina Facebook stanno arrivando numerosissime testimonianze di cordoglio, a conferma del suo preziosissimo lavoro.