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L'ennesimo appello di Fontana: «State a casa! Dobbiamo essere ancora più rigorosi»

L'ennesimo appello di Fontana: «State a casa! Dobbiamo essere ancora più rigorosi»
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«Credo che la proiezione dati relativa ai nuovi contagi si discosti di poco rispetto a quelli forniti ieri. Si dovrebbe registrare una leggera crescita e il cambiamento di rotta lo vedremo solo quando le misure restrittive applicate nei giorni scorsi inizieranno a dimostrare loro efficacia. Spero che ciò avvenga per la fine della settimana. Nel frattempo ribadisco nuovamente questo concetto: dobbiamo stare tutti in casa».

L'appello è stato lanciato nuovamente dal governatore regionale Attilio Fontana nel corso del punto stampa allestito intorno alle 13 a Palazzo Lombardia. «Abbiamo visto alcuni cambiamenti nell'atteggiamento delle persone, ma non è ancora abbastanza - ha proseguito -. Nei primi giorni la gente era molto rigorosa ma temo che ora l'atteggiamento sia un po' più lasco. Non dobbiamo tornare alla vita normale, bensì essere sempre più rigorosi. La rigorosità va implementata. Non dobbiamo essere furbi e uscire per fare una passeggiata con la scusa di fare la spesa se non ce n'è il bisogno».

Nel frattempo prosegue la corsa contro il tempo per realizzare il nuovo ospedale da 400 posti di terapia intensiva alla Fiera di Milano. «Oggi ha avuto una riunione operativa con il team di Bertolaso, i nostri tecnici e gli assessori - ha specificato Fontana -. Abbiamo creato gruppi specifici per afforntare le diverse necessità sul tavolo: dal reperimento dei macchinari, al personale, alla realizzazione definitiva del progetto. Abbiamo dato un'accelerata, stiamo aspettando ultime conferme sul reperimento dei respiratori, ma continuo ad essere ottimista».

«Credo di dover fare un po’ di ringraziamenti per la grande solidarietà dimostrataci nelle ultime 24 ore - ha concluso il governatore lombardo -. Ieri eravamo vicini alla fine dei letti di rianimazione e la Croce rossa ci ha consegnato nella notte ulteriori 40 respiratori. Ringraziamo poi tutti gli operatori e i volontari impegnati a combattere la malattia, oltre agli imprenditori e semplici cittadini che con le loro donazioni forniscono un contributo fondamentale per uscire da questa emergenza».

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