Era un pensionato l'uomo schiacciato da una pressa in un'industria di Lallio
Il 59enne era tornato al lavoro per affiancare le nuove leve. Fiom-Cgil: «Inaccettabile che la formazione venga fatta così»
Era già andato in pensione l'uomo che nella mattinata di mercoledì, il 16 novembre, è stato schiacciato da una pressa e trasportato d'urgenza al Papa Giovanni XXIII con fratture molto gravi, localizzate in zona bacino. L'uomo, 59enne, stava lavorando alla Pilenga Baldassarre Foundry di Lallio con un contratto a termine, perché richiamato al lavoro con il compito di formare di nuovi operai. Le sue condizioni restano gravi, ma fortunatamente non è in pericolo di vita.
Il mondo di Fiom-Cgil, di cui l’operaio coinvolto è un iscritto, si è subito movimentato, proclamando nel pomeriggio stesso dell'accaduto due ore di sciopero. Paola Guerini della Fiom-Cgil di Bergamo commenta: «Accade di frequente che le aziende non investano per tempo sulla formazione dei più giovani e ricorrano, anche fuori tempo massimo, ai lavoratori più esperti quando sono già al termine della loro vita lavorativa».
L'incidente di mercoledì scorso ha aperto così uno squarcio sul mondo della formazione all'interno di aziende e industrie, che arrivano a chiedere a lavoratori in pensione di continuare, o riprendere, il lavoro per affiancare chi deve prendere il loro posto. Secondo il sindacato, come espresso da Fabio Magnifico della segreteria provinciale della Fiom di Bergamo: «Non è più accettabile che le aziende si riducano a chiedere a lavoratori in pensione di rimanere in azienda anziché collocare nei giusti ingaggi (dopo averli formati adeguatamente) i lavoratori più giovani. Né si può continuare a sostenere che non si riescano a trovare nuovi lavoratori”. Pensiamo invece che una buona formazione e un corretto inquadramento siano la giusta combinazione per avere nuove assunzioni, permettendo a chi ha lavorato tutta la vita di potersi godere la pensione».