Firmato un protocollo d'intesa

Ex Gres, il futuro si disegna insieme (ed è un bel modo di progettare)

Italcementi, Parco dei Colli e i comuni di Ponteranica e Sorisole hanno dato avvio a una collaborazione per la riqualificazione della grande area dismessa

Ex Gres, il futuro si disegna insieme (ed è un bel modo di progettare)
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La sede del Parco dei Colli ha accolto varie autorità per dare avvio a una collaborazione che potrà portare buoni frutti. È stato infatti firmato, nella giornata del 2 febbraio, un protocollo di intesa tra Italcementi, Parco dei Colli e i comuni di Sorisole e Ponteranica, inerente alla riqualificazione dell’area ex Gres, a cavallo tra i due comuni e di proprietà della storica azienda. La tabella di marcia prevede una prima fase (di massimo sei mesi) che porterà alla creazione di un progetto da parte di Italcementi, ma pensato in armonia con i tre enti interessati. Successivamente, questo piano di indirizzo strategico (master plan) verrà posto al vaglio della cittadinanza dei comuni che potrà fare osservazioni e proposte. La fase progettuale complessiva sarà ultimata entro 18 mesi da oggi.

Il Parco: la cura del territorio. Le autorità hanno colto l’occasione per specificare le loro prerogative all’interno di un processo che comunque si contraddistingue per la volontà di collaborazione. Il presidente del Parco, Oscar Locatelli, ha ha lodato Italcementi per la dimostrazione di apertura e sensibilità rispetto a un tema a lui molto caro come la promozione e la cura del territorio, non solo dell’ambiente. Si è poi detto soddisfatto della scelta dei due comuni e cioè armonizzare le destinazioni dell’area ex Gres, che è vastissima e si affaccia splendidamente sul Parco.

 

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I sindaci: programmazione ed equilibrio. Il sindaco di Sorisole, Stefano Vivi, ha sottolineato l’importanza storica di quest’area per il paese ch’egli amministra: 4 quinti di essa appartengono infatti a Sorisole. Ha quindi auspicato che il processo vada nel migliore dei modi. Il primo cittadino di Ponteranica, Alberto Nevola, ha invece segnalato quelli che sono a suo parere i punti fondamentali della questione. «Intendiamo contenere il consumo di suolo e ridurre le volumetrie. I progetti dovranno essere coerenti e andare oltre i confini dei due comuni. In questo senso auspico un superamento della frattura data dalla strada Statale 470, che taglia in due l’area. Ritengo fondamentale e strategico lo sviluppo della tranvia T2. Per quanto riguarda le destinazioni urbanistiche, siamo aperti a tutti gli scenari, con l’unico vincolo del nostro “no” alla grande distribuzione. L’area va resa attrattiva, anche per la sua dislocazione presso il Parco».

Italcementi: una prospettiva interessante. Ha parlato poi Carlo Barabani, in rappresentanza di Italcementi. Ha giudicato la questione interessante, perché quest’area è molto vasta (oltre 300 mila metri quadri) e rappresenta il più grande affaccio sul Parco. «Dopo questo incontro ce ne sarà presto un altro, di tipo operativo. Noi mettiamo a disposizioni i nostri professionisti (architetti, professori di urbanistica) e il nostro know how, poi si vedrà. Presenteremo un piano tra sei mesi, ma ovviamente lo svilupperemo in accordo coi due comuni e il Parco. È proprio questo l’aspetto più positivo della firma di oggi: tentiamo di fare un percorso insieme, cercando l’equilibrio». Equilibrio è sicuramente la parola chiave: anche per i sindaci la sfida sarà impegnativa e stimolante. «L’edificazione sarà graduale e affidata a vari operatori: al giorno d’oggi non si può rischiare di lasciare una struttura invenduta. Il work in progress sarà però coerente e non contraddittorio, grazie appunto a questo master plan che vedrà la luce tra 18 mesi, al più tardi».

 

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