Enrico Piccinelli

Ex senatore condannato a 5 anni, chat inedita su chi pagò la tangente di Foppolo

Una relazione di ottanta pagine, redatta da un collegio di giudici, in cui sono spiegate le motivazioni per la condanna di Enrico Piccinelli

Ex senatore condannato a 5 anni, chat inedita su chi pagò la tangente di Foppolo
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Una relazione di circa ottanta pagine, in cui i giudici motivano quella condanna a cinque anni di carcere per corruzione disposta lo scorso luglio a Enrico Piccinelli, ex senatore di Forza Italia e assessore provinciale all'Urbanistica. Era stato accusato di aver intascato una maxi tangente da 275 mila euro per far approvare il Pgt di Foppolo e Valleve tra il 2013 e il 2014, sovradimensionando le cubature. In quei documenti, redatti dal collegio presieduto da Bianca Maria Bianchi, emerge però una chat WhatsApp mai svelata prima d'ora, che chiude il cerchio su chi avrebbe fornito quella "mazzetta" in parte ricevuta anche da Piccinelli.

Centrale per la condanna era stata la testimonianza dei fratelli Fulvio e Maria Cristina Boccolini (patteggiato a due anni), che avrebbero fatto da intermediari nella consegna dei soldi tra gli imprenditori che li avevano raccolti e l'ex azzurro. La difesa aveva però considerato inattendibile tale testimonianza, specificando che l'ex sindaco di Foppolo Giuseppe Berera (patteggiato a due anni e quattro mesi) non fosse mai entrato in contatto direttamente con Piccinelli, bensì soltanto con Boccolini.

Gli imprenditori che avrebbero raccolto la tangente, invece, erano stati assolti in via definitiva dal gup Vito di Vita nel 2021, giudicando inattendibili le dichiarazioni di Berera. Tra gli assolti c'erano anche l'immobiliarista Battista Vistalli e Giacomo Martignon, ex ad della società Devil Peak e titolare di diversi immobili a Foppolo. Una decisione che i giudici, nel loro documento, hanno però criticato. Il collegio ritiene infatti credibili sia Berera (che non avrebbe interesse ad accusare Piccinelli) che i fratelli Boccolini (la cui collaborazione con gli inquirenti è stata catalogata come «sicuramente spontanea».

Poi c'è l'inedita chat di WhatsApp, in cui Martignon invia ad Antonio Assereto (estraneo all'intera indagine) il messaggio: «Vistalli cercherà di scaricare la tangente su di noi! Se è entrato, deve scriverci perché e cosa ha fatto. Se ci infila in ufficio un fascicolo scottante, ci ingiuria». Questo estratto, secondo i giudici, è «la prova che la tangente è stata pagata». In un'altra chat, sempre Martignon nomina un milione di euro - ovvero la cifra inizialmente concordata - «tirata su incredibilmente» da Berera.

La chat, come riporta Corriere Bergamo e come si legge nel documento, «prova inoltre che la tangente è stata sicuramente pagata da Martignon, che teme di essere inguaiato da un fascicolo scottante. L'espressione utilizzata, "scaricare la tangente" prova il coinvolgimento e la consapevolezza di entrambi, Giacomo Martignon e Battista Vistalli, in ordine alla "tangente" da identificarsi in quella generata dalla compravendita del suolo edificatorio di piazzale Alberghi».

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