Il racconto dei farmacisti bergamaschi impegnati contro il Coronavirus (e le paure della gente)
Il personale sanitario lombardo ha passato una settimana assai convulsa, impegnato a prestare soccorso o rassicurare le tante persone risultate positive al Coronavirus. Un impegno più volte ringraziato dalle autorità regionali, che non hanno mancato di sottolineare come il loro lavoro sia quanto mai prezioso di fronte all’emergenza. Tuttavia, in questa partita un ruolo importante lo stanno giocando anche i farmacisti che operano nelle aree in cui si sono manifestate le infezioni da Covid-19 (tra queste, una delle zone più colpite risulta essere la Val Seriana).
Per questa ragione, l’Ordine dei Farmacisti della provincia di Bergamo e Federfarma Bergamo hanno voluto manifestare solidarietà verso i professionisti del settore attraverso un comunicato stampa congiunto che riporta, tali e quali, parti di messaggi che in questi giorni vengono scambiati nei gruppi social riservati ai farmacisti. «Dalle valli scrivono: “Giuro che non sono mai stato così stanco come in questi giorni, però sono tranquillo perché so che dietro al mio lavoro c'è qualcuno che sta facendo qualcosa per me. La sensazione però è quella che i farmacisti chiamiamoli "normali", che sono la maggioranza, si sentano abbandonati. Forse, poi magari sbaglio, un piccolo segnale in più per fare capire la nostra presenza non ci starebbe male. Noi sappiamo che si sta facendo il possibile, ma spesso questo non viene percepito...” – si legge nella nota -. Dalle zone più calde riferiscono: “...siamo tra i pochi accessibili alla gente che viene da noi anche per un conforto, in questo momento di grande incertezza. In questi giorni, ho visto piangere uomini e donne di ogni età spaventati per quello che succedeva ai loro cari. Abbiamo aiutato a capire dove e chi chiamare perché i pazienti sono stati spostati da Alzano a Treviglio e i più gravi al Sacco...”».
Il comunicato si conclude evidenziando che «con compostezza le farmacie continueranno a spiegare ai cittadini il senso delle ordinanze, a temperare i loro timori cercando di rapportarli alle reali condizioni di rischio, a dare risposte, per quanto possibile, alle loro richieste di aiuto, ad assicurare l’assistenza farmaceutica in ogni condizione. Federfarma Bergamo, per prima e come atto dovuto, vuole ringraziare pubblicamente i suoi farmacisti, sperando solo che tutta la comunità bergamasca idealmente si unisca in un ringraziamento collettivo».