Fermato a Lallio: «Vengo da Bergamo per raccogliere gli asparagi»
Quando Matteo Copia, comandante della polizia locale, ha sentito pronunciare queste parole non poteva credere alle proprie orecchie. Una delle scuse più fantasiose di tutto il periodo di lockdown
Che il piccolo paese di Lallio possa vantare punte di eccellenza, non lo si mette in dubbio. Tuttavia, nessuna delle sue 4 mila anime avrebbe mai potuto immaginare che si nascondessero nelle punte di asparago.
«Vengo da Bergamo a raccogliere asparagi». Quando Matteo Copia, comandante della polizia locale, ha sentito pronunciare queste parole non poteva credere alle proprie orecchie. Il cittadino di Bergamo fermato venerdì scorso dagli agenti della polizia locale ha trovato una risposta alquanto bizzarra alla domanda routinaria. «Ha scalato in un batter d’occhio la classifica delle giustificazioni più strane e inimmaginabili!» esclama il comandante, che a inizio lockdown si era ripromesso di tenersi appuntati i casi più assurdi. In questi giorni i controlli continuano e forse qualcuno riuscirà a eguagliare il raccoglitore degli ambiti ortaggi.
Tra pizze ordinate in piazza, arance più succose e strade allungate per «potersi immergere nella natura», questa quarantena ha sicuramente stimolato la fantasia dei più restii alle regole. Gli avventori più inquieti e accaniti si sono dimostrati incapaci non solo di stare con i piedi per terra, ma soprattutto di tenerli in casa, accoccolati nelle ciabatte. Il cittadino bergamasco fermato e multato ha ricordato che gli asparagi sono delle prelibatezze alle quali è difficile resistere, ma che possono risultare estremamente costose.