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Flash mob dei parlamentari (Gallone in testa) in difesa delle scuole paritarie

La senatrice bergamasca: «Il governo superi gli steccati ideologici. Se muore la scuola privata collassa anche quella statale»

Flash mob dei parlamentari (Gallone in testa) in difesa delle scuole paritarie
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È una battaglia di civiltà, quella andata in scena ieri a Roma, fuori dalla Camera. Un flash mob organizzato dai parlamentari di tutti i partiti che ha visto in prima fila la senatrice bergamasca Alessandra Gallone. «Al fianco delle scuole paritarie per una libera scuola in libero Stato - ha sottolineato Gallone -. Oggi più che mai ci vuole un’alleanza fortissima fra tutti gli attori del sistema pubblico integrato dell’istruzione. Se muore la scuola pubblica paritaria collassa la scuola statale». E proprio nel giorno del flash mob a difesa delle scuole paritarie, promosso per sostenere la richiesta di finanziamenti adeguati anche in difesa della «libera scelta delle famiglie», dal ministero dell’Istruzione arrivava la notizia che i 29 milioni di risorse europee per istituire smart class alle superiori (tramite l’acquisto di computer, tablet, proiettori, webcam e scanner, ma anche software e licenze per piattaforme di e-learning e monitor touch screen), sono destinati esclusivamente alle scuole statali  escludendo, di fatto, gli oltre 110 mila studenti delle scuole secondarie di secondo grado paritarie. «Il governo - conclude la senatrice Gallone - superi gli steccati ideologici e tutti insieme pensiamo al futuro del Paese che sono i nostri ragazzi». I parlamentari si sono presentati in piazza per confermare l’impegno ad aumentare i 150 milioni destinati alle paritarie, previsti dal decreto Rilancio. Una somma che non è sufficiente ad evitare la chiusura, a settembre, di molti istituti privati (soprattutto nidi e materne). Una previsione del 30 per cento, con il conseguente passaggio di 300 mila alunni alle statali, per una spesa di almeno 2,4 miliardi di euro.

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