Non si ferma all'alt dei carabinieri e fugge: si schianta e abbandona l'auto con un bambino a bordo
In manette un marocchino di 23 anni. Dopo un frontale con un'altra automobile ha abbandonato il figlio della convivente
È accusato di resistenza e violenza a pubblico ufficiale un cittadino marocchino di 23 anni, pregiudicato, senza fissa dimora e irregolare sul territorio nazionale, che ieri pomeriggio (domenica 7 febbraio) è stato arrestato dai carabinieri della sezione radiomobile di Treviglio al termine di un rocambolesco inseguimento in auto iniziato a Osio Sotto e terminato a Canonica d’Adda. Fortunatamente, a parte alcuni danni alle automobili, i passeggeri coinvolti, tra cui anche il figlio della convivente del ventitreenne, non sono rimasti feriti.
I militari hanno notato il giovane a bordo di una Seat Ibiza grigia, insieme ad alcune persone di origine nordafricana, intorno alle 16.30, mentre guidava lungo la strada provinciale 184. All’alt dei carabinieri, però, il guidatore ha accelerato, fuggendo in direzione di Capriate San Gervasio e percorrendo ad alta velocità e contromano lunghi tratti di strada.
Nel corso dell’inseguimento all’equipaggio trevigliese si sono aggiunte le pattuglie anche di altri reparti nel tentativo di fermare la folle corsa, che nel frattempo era proseguita lungo le vie di Trezzo sull’Adda e Vaprio d’Adda, per poi dirigersi nuovamente a tutta velocità verso la Bassa bergamasca attraversando il ponte di Canonica d’Adda.
Arrivato all’incrocio della strada provinciale 525 con via Lodi, il conducente ha perso il controllo del mezzo, scontrandosi frontalmente con un altro veicolo che arrivata nel senso opposto di marcia. A questo punto, il ventitreenne ha pensato di fuggire abbandonando il veicolo con a bordo il figlio della propria convivente, un bambino che per tutto l’inseguimento era rimasto seduto al proprio posto sui sedili posteriori.
Il tentativo non è andato però a buon fine. Il rocambolesco inseguimento si è concluso poco dopo. L’uomo, dopo il fermo, è stato trattenuto nelle camere di sicurezza del comando di Treviglio, in attesa dell’udienza di convalida dell’arresto in videoconferenza.