Le follie delle eredità ai cani (la legge non lo consentirebbe)

A inizio febbraio balzò agli onori della cronaca il caso della professoressa Maria Rosa Gallorini, docente di matematica e fisica al liceo scientifico, che aveva lasciato in eredità ad Otto un appartamento di 400 metri quadrati, munito di giardino, nel centro storico di Arezzo. Otto altro non è che uno dei cani con cui l’anziana maestra aveva vissuto. La strana notizia ricorda quella di Tommasino, il gatto che una ricca signora di Potenza aveva designato come suo erede. Da un giorno all’altro il micio si ritrovò proprietario di una villa all’Olgiata, un appartamento a Milano, uno a Roma, alcuni terreni calabresi e diversi conti correnti bancari, valore complessivo del patrimonio: 10 milioni di euro.
All'estero. Certo gli italiani paiono dei dilettanti rispetto a quello che succede all’estero. Fece grande scalpore, ad esempio, nel 1992 la cifra che ereditò Gunther III, cane pastore tedesco della contessa Carlotta Liebenstein, la quale, non avendo figli, lasciò al suo fido amico a quattro zampe 150 milioni di marchi (65 milioni di euro). Di recente Karl Lagerfeld, importantissimo stilista, fotografo e regista tedesco, ci ha tenuto a sottolineare come la sua gatta birmana Choupette sia già un’ereditiera, in quanto tutti i soldi delle fotografie nelle quali compare andranno a lei (e dato che è il soggetto principale del calendario Opel 2015, la somma non dev’essere indifferente).
Sempre più animali in testamento. Insomma, aumenta di continuo il numero delle persone che citano nel testamento i propri animali. Sarà che la famiglia è in crisi, ma un sondaggio del 2010, svolto da un insieme di riviste animaliste italiane, ha mostrato come su un campione di 3.000 famiglie il 20% di queste ha intenzione di lasciare una somma per permettere agli animali di vivere dignitosamente. Il 6% di questi sarebbe anche disposto a lasciare tutta la somma in loro possesso, mentre la quota media prevista da lasciare si aggirerebbe attorno ai 35.000 euro. Difficile capire come potrà poi usarli il cagnolino. A ogni modo, pure Margherita Hack, importante astrofisica toscana morta nel 2013, ha lasciato parte dei suoi averi a delle associazioni triestine che si occupano della cura degli animali.
Cosa dice la legge. Tutti questi esempi documentano ancor più un caso tanto curioso quanto sempre più comune in Italia che ha mobilitato la Onlus LAV (Lega Anti Vivisezione). Nel libro secondo del Codice Civile Italiano l’articolo 565 (Categorie dei successibili) così recita: «Nella successione legittima l'eredità si devolve al coniuge, ai discendenti, agli ascendenti, ai collaterali, agli altri parenti e allo Stato nell'ordine e secondo le regole stabilite nel presente titolo», mentre l’articolo 459 (Acquisto dell’eredità) sottolinea come: «L'eredità si acquista con l'accettazione. L'effetto dell'accettazione risale al momento nel quale si è aperta la successione».
L'ordinamento giuridico non lo prevede. Il nostro ordinamento giuridico dunque non prevede la possibilità di poter lasciare in eredità beni agli animali, ma non vieta di testamentare il lascito a soggetti terzi che, con contestuale nomina di un notaio, si occuperebbero di fornire cure, servigi e tutele all’animale. Una persona fisica o giuridica (non a caso la LAV ha aperto una pagina sul suo sito con tutte le informazioni sul Testamento per animali) ha il compito di amministrare l’eredità dell’animale in termini di vitto e alloggio, a patto che venga “controllato” da un notaio, il quale in caso di inadempienza dei compiti potrebbe revocare l’incarico alla persona designata. Il presidente LAV Gianluigi Felicetti in proposito ha dichiarato che: «Fare testamento vuol dire dare continuità alla nostra vita, a ciò in cui crediamo. Attraverso il testamento le nostre volontà diventano eterne, superano il tempo. Esprimerle ci offre una certezza: qualcuno dopo di noi si impegnerà a mantenerle vive». Il concetto di “pet-eredità” sta ormai prendendo piede in Italia, anche se siamo ancora lontani dal ricevimento di nozze da 16.000 dollari organizzato in Thailandia nel 1996 per una felicissima coppa di gatti.