Frode per oltre 90 milioni di euro, 4 arresti: tra loro un giudice tributario e un consulente fiscale
L’indagine ha portato alla denuncia di 90 persone. I reati contestati sono corruzione in atti giudiziari, autoriciclaggio, dichiarazione fraudolenta ed emissione di fatture per operazioni inesistenti
Un giudice tributario e un consulente fiscale, insieme ad altre due persone, sono state arrestate dalla Guardia di Finanza di Brescia per episodi di corruzione in atti giudiziari connessi ad un articolato sistema di evasione fiscale per oltre 90 milioni di euro.
Come riportano i colleghi di PrimaBrescia, l’ordinanza applicativa degli arresti domiciliari è stata eseguita nella notte tra mercoledì 1 e giovedì 2 dicembre. Contestualmente sono state eseguite 34 perquisizioni nelle aziende coinvolte in provincia di Brescia, ma anche in quelle di Milano, Bergamo, Cremona, Novara, Modena e Bologna.
L’indagine ha portato alla denuncia di 90 persone, coinvolte a vario titolo nei reati di corruzione in atti giudiziari, autoriciclaggio, oltre a diversi reati fiscali tra cui quello dichiarazione fraudolenta ed emissione di fatture per operazioni inesistenti.Tutto è nato da un controllo fiscale svolto dalle Fiamme Gialle ad agosto del 2019 nei confronti di una ditta bresciana, evasore totale negli anni dal 2013 al 2019, che risultava aver emesso fatture false per circa 12 milioni di euro nei confronti di numerose imprese del nord Italia. L’analisi dei flussi finanziari sottostanti alla rete delle società coinvolte ha fatto emergere un articolato sistema di frode che prevedeva il mascheramento della provenienza degli introiti dell’evasione fiscale anche attraverso l’acquisto di oltre 17 milioni di euro in fiches utilizzate nei casinò di Venezia, Campione d’Italia, Sanremo e Saint Vincent.
A giugno dell’anno scorso i militari hanno perquisito un padiglione industriale di una delle società coinvolte, sequestrando oltre 779 mila euro in contanti nascosti tra le travi del tetto, in un muletto e in un tagliaerba. L’imprenditore è stato arrestato in flagranza per istigazione alla corruzione perché, nel momento in cui i finanzieri hanno trovato parte del denaro, ha offerto loro circa 70mila euro per interrompere le ricerche. Quest’uomo a novembre è stato condannato a due anni e due mesi di reclusione per il reato di istigazione alla corruzione, mentre i 779 mila euro sono stati confiscati.
Le indagini hanno condotto la Guardia di Finanza da un consulente tributario, operante a Milano, complice nella frode. Perquisendo un ufficio affittato a una società amministrata da un magistrato tributario della Commissione tributaria regionale Lombardia, le Fiamme Gialle hanno scoperto e sequestrato gran parte delle false fatture emesse dalle imprese bresciane, nonché i documenti relativi a una causa tributaria chiusa a marzo 2019 con una sentenza favorevole a una società riconducibile agli indagati bresciani, per un valore di 255mila euro di imposte non versate.
Nel processo tributario in questione, il consulente aveva il ruolo di difensore del contribuente e il magistrato quello di giudice relatore. Dalle indagini finanziarie sono emersi numerosi trasferimenti di denaro dalla società favorita nella causa al consulente fiscale, veicolate in seguito in favore di società rappresentate dal giudice tributario.