Frodi creditizie con furto d'identità, in Bergamasca più di una al giorno nel primo semestre 2023
Nella nostra provincia registrate 203 nel periodo. Siamo al sesto posto in Lombardia, dove il fenomeno è più diffuso
Nei primi sei mesi del 2023, si sono registrate 203 frodi creditizie con furto d'identità in Bergamasca: si tratta di una media da più di una al giorno, con una crescita di oltre il 16 per cento rispetto alle 175 dello stesso periodo dell'anno precedente. A dirlo è l'Osservatorio Crif per il credito al dettaglio, che da anni raccoglie i dati su questo fenomeno.
I dati in Lombardia
I numeri, riportati oggi (venerdì 26 gennaio) da L'Eco di Bergamo, indicano la nostra regione prima in classifica per questo fenomeno (2.518 casi in sei mesi), mentre la nostra provincia si trova al sesto posto in quella dei territori lombardi, dopo Milano (791), Brescia (290), Monza e Brianza (247), Varese (238) e Pavia (222).
I tipi di frode e le vittime
I criminali, dopo aver recuperato dei dati anagrafici e il codice fiscale, in pratica fanno acquisti spacciandosi per le loro vittime, magari impiegando anche dei documenti contraffatti. Secondo la stima nazionale, raggiri di questo tipo arrecano un danno medio intorno ai 4.485 euro. Al primo posto per tipo di frode, c'è quella dei prestiti personali o per acquistare un bene (in pratica, si ritrova indebitata la vittima al posto del delinquente), pari al 56,2 per cento del totale.
Nello specifico, i finanziamenti fraudolenti servono per comprare elettrodomestici (34,6 per cento), auto o moto (16,5 per cento), prodotti di abbigliamento o di lusso (9,4 per cento), ma anche prodotti di telefonia, informatica o elettronica (8 per cento). Per quanto riguarda il profilo delle persone raggirate, il 23,8 per cento ha tra i 18 e i 30 anni, il 20,5 per cento tra i 31 e i 40 anni, il 22,8 per cento è tra i 41 ed i 50, il 17,9 per cento è un cinquantenne e il restante 14,4 per cento ha più di sessant'anni.
Tra l'altro, queste frodi molto spesso vengono scoperte a distanza di mesi, o addirittura anni. Quasi la metà sul totale viene scoperta entro dodici mesi, oltre il 24,8 per cento in più rispetto al 2022, ma in certi casi si scoprono dopo tre, quattro o anche cinque anni.