Fu testimone chiave nel delitto Gucci, è morto in attesa dell'intervento rimandato per il Covid
Giuseppe Onorato, 77 anni, è deceduto lunedì (2 novembre) a Milano. Da tempo si era ritirato a Gandellino. Nel 1995 lavorava come portiere nel palazzo di via Palestro teatro del delitto, dove fu ferito dal killer con con due colpi di pistola
Fu uno dei testimoni chiave nell’ambito dell’inchiesta riguardante l’omicidio di Maurizio Gucci, erede di uno dei più famosi marchi di moda al mondo, ucciso a Milano in via Palestro il 27 marzo del 1995. Quel giorno Giuseppe Onorato, portinaio del palazzo teatro del delitto, aveva visto il killer ed era scampato a due proiettili che lo ferirono al braccio e alla spalla sinistra.
Come riporta L'Eco di Bergamo, però, Onorato è deceduto lunedì 2 novembre in una clinica milanese, dove era entrato a inizio ottobre per un soffio al cuore. Un intervento rimandato due volte, la prima a causa dello scoppio dell’emergenza sanitaria, la seconda perché il ricovero era stato posticipato a luglio ma lui era via per le vacanze insieme alla moglie. Giuseppe Onorato, 77 anni, da tempo si era trasferito a Gandellino, in Val Seriana. L’uomo non presentava sintomi Covid, stava bene, come ha raccontato la moglie Rosangela Savoldi al quotidiano cittadino, ma era risultato positivo all’ultimo di una lunga serie di tamponi di controllo.
Grazie anche alla sua testimonianza nell’ambito del delitto Gucci erano stati condannati il killer Benedetto Ceraulo (ergastolo); l’ex moglie di Maurizio Gucci Patrizia Reggiani, identificata come mandante dell’omicidio; Giuseppina Auriemma, detta Pina, amica di Patrizia Reggiani, cartomante e ritenuta essere l’intermediaria, oltre agli altri esecutori del delitto.