La ricostruzione
L’intervento è scattato poco prima delle 6 del mattino a Romano di Lombardia, dove i poliziotti si erano recati per effettuare una perquisizione. Giunti sul posto, gli operatori hanno notato la presenza sospetta di un’autovettura parcheggiata.
Alla vista delle forze dell’ordine, un uomo è sceso immediatamente dal veicolo dandosi alla fuga nel buio e riuscendo a far perdere le proprie tracce in un campo nelle vicinanze.
Il ritrovamento dell’arma
Durante il controllo dell’auto, gli agenti hanno fatto una scoperta inquietante: un secondo uomo era nascosto tra i sedili posteriori e aveva con sé qualcosa di lungo celato sotto una coperta.
Quando si è accorto della presenza della polizia, l’uomo ha tentato anche lui di scappare, lasciando cadere l’oggetto che si è rivelato essere un fucile semiautomatico calibro 12 con canna mozzata, un’alterazione che rende l’arma particolarmente pericolosa.
Dai primi accertamenti è emerso che il fucile era stato rubato nel settembre 2024 durante un furto in un’abitazione della provincia di Monza e Brianza.
La violenta colluttazione
Nel tentativo di sottrarsi all’arresto, il 27enne ha opposto una violenta resistenza agli agenti, colpendo uno di loro con spinte, calci e pugni. Solo grazie all’intervento congiunto di altri tre operatori è stato possibile immobilizzare l’uomo e portarlo in Questura.
L’agente aggredito ha riportato diverse lesioni, con una prognosi di 14 giorni.
Le accuse e le indagini
Il giovane marocchino è stato arrestato con le accuse di porto d’arma alterata, ricettazione, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale. Ora è a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
Sono in corso ulteriori accertamenti per chiarire i motivi della presenza dell’uomo, armato e fermo in auto in quella zona all’alba. Restano inoltre da rintracciare il complice fuggito nel campo.