Fumo nero ad Azzano, il Comune vuole vederci chiaro (è il minimo)
Dopo l'appello lanciato la scorsa settimana da alcuni residenti di via Stezzano, preoccupati per i fumi e per i rumori dello stabilimento che brucia olio di colza 24 ore su 24 a pochi passi dalla piattaforma ecologica, ora l'amministrazione comunale tranquillizza i cittadini. «Non è la prima volta che avvengono tali emissioni da parte dell’impianto in questione – spiega il sindaco Lucio De Luca – e anche nelle altre occasioni è stato segnalato ad Arpa che, comunque, non ha mai evidenziato irregolarità. Anche dall'ultima ispezione dell'Ats del 9 febbraio 2018 non è emersa alcuna violazione di norme igienico-sanitarie. L’autorizzazione originaria dell’impianto rilasciata dalla Provincia di Bergamo prevede che lo stesso possa bruciare sia oli vegetali che resti animali. La società che aveva realizzato l’impianto e che lo ha attivato, negli scorsi anni ha ceduto la gestione ad altra impresa. Non ci sono motivi particolari per dubitare che tale nuovo soggetto attui comportamenti illeciti; tuttavia, in attesa dell’intervento dell’Agenzia regionale, stiamo già effettuando ulteriori verifiche sull’autorizzazione provinciale».
In particolare, l’apprensione dei residenti era aumentata lo scorso 13 giugno, quando dall'impianto di via Stezzano aveva iniziato a fuoriuscire una fitta coltre di fumo nero. L'allarme era serpeggiato anche tramite i social, sulla pagina «Azzano San Paolo virtual town». Ma De Luca precisa: «Nel tardo pomeriggio del giorno 13 giugno dal camino dell’impianto di cogenerazione di via Stezzano 22 sono stati visti fuoriuscire dei fumi neri per niente rassicuranti. Qualcuno, pensando a un incendio, ha chiamato i...