Omicidio di Viana

Fuori pericolo la madre di Matteo Lombardini. Sabato il funerale del padre

Dall'esame risultano cinque coltellate inferte alla vittima, due alla paziente in ospedale. Il giovane potrebbe finire in una casa di cura

Fuori pericolo la madre di Matteo Lombardini. Sabato il funerale del padre
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Dall'autopsia sul corpo di Giuseppe Lombardini, ucciso dal figlio Matteo, 35enne con disturbi mentali, a Nembro lo scorso sabato 28 ottobre sera, si è scoperto che le coltellate sono state cinque.

Fuori pericolo la madre, sabato funerale del padre

Il giovane, come riportato oggi (giovedì 2 novembre) da L'Eco di Bergamo, le ha inferte con un coltello da cucina di una ventina di centimetri, colpendo due volte all'addome, altrettante al torace e una al collo. Quando la madre si è messa in mezzo per cercare di fermarlo, ha ricevuto due fendenti, di cui uno all'addome e l'altro al collo. Operata quella sera, si trova adesso fuori pericolo, ma ricoverata al Papa Giovanni, con una prognosi di quaranta giorni. Nella stessa struttura, nel reparto psichiatrico in camera di sicurezza, c'è anche il ragazzo.

La salma del padre, una volta terminato l'esame da parte del medico legale, è stata restituita ai famigliari e questo pomeriggio sarà composta nella Rsa Martino Zanchi di Alzano, dove la vittima era stata presidente per cinque anni, dopo il pensionamento al Bas di Bergamo. Il funerale, invece, verrà celebrato il prossimo sabato 4 novembre, alle ore 15, nella chiesa parrocchiale di San Martino a Nembro.

L'omicidio dopo le voci

Nel corso dell'interrogatorio di convalida con il gip Stefano Storto, nel reparto di Psichiatria, il giovane Lombardini ha spiegato che non c'era stata nessuna lite prima dell'aggressione con la lama. Dopo aver cenato, avrebbe ricominciato a sentire quelle voci che gli dicevano di uccidere, per le quali avrebbe anche chiesto, il martedì precedente, di essere accompagnato all'ospedale di Alzano. Lì, tuttavia, non avevano ritenuto la questione troppo grave, per cui dopo aver dato una cura lo hanno indirizzato al Centro psicosociale di Nembro, dove pare in effetti sia andato. Questo sebbene non ne frequentasse più la comunità negli ultimi tempi, preferendo piuttosto venire seguito da uno psichiatra di Brescia.

Si profilerebbe il vizio di mente

Nonostante le indagini siano ancora in corso, già da questo colloquio la sensazione è che il 35enne possa essere giudicato incapace di intendere e volere, come accadde nel 2010, finendo così in una casa di cura. Nell'agosto 2009, infatti, aveva aggredito con un paio di forbici la sorella e il padre, ma la perizia dello psichiatra della Procura, Massimo Biza, aveva stabilito che in quel momento non era in sé (si dichiarò il vizio di mente totale). Con le terapie in atto, non era considerato socialmente pericoloso, per cui non si ritenne di dover applicare misure di sicurezza dopo l'assoluzione.

Da quel momento, anche a detta di vicini, conoscenti e parenti, non aveva manifestato più atteggiamenti violenti o preoccupanti, tant'è che il gesto con le forbici venne considerato dai più come un fatto isolato. Questo fino allo scorso fine settimana, quando invece senza una motivazione apparente e all'improvviso ha accoltellato i genitori.

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