I furti di fiori al cimitero di Azzano
Un tempo sparivano vasi, preziosi suppellettili e grandi quantità di rame asportato tra pluviali e canali. Oggi, invece, nel mirino dei ladri che si aggirano al cimitero di Azzano San Paolo ci sono semplicemente i fiori. Un fenomeno di malcostume che ha sollevato l’indignazione di parecchi cittadini, costretti a ripiegare su anonimi mazzi di plastica per non subire l’umiliazione di vedersi sfilare sotto il naso costose rose e orchidee.
Nemmeno la presenza degli alti cancelli o dei sistemi di videosorveglianza posizionati all’esterno del camposanto serve da deterrente. I malviventi entrano con tutta calma, si aggirano per i loculi, puntano i fiori più rigogliosi e li nascondono sotto il cappotto, facendosi beffa dell’ignaro custode. Che si tratti di pura cleptomania o di un furto mirato per poi rivendere prodotti a costo zero non è ancora dato sapere.
Negli ultimi tempi anche il noto fiorista di via Castello Emiliano Amadei si è ritrovato a fare i conti con un significativo calo nelle vendite di composizione fresche: «Ci sono persone che durante l’anno, per comodità o per mancanza di tempo, sono solite mettere sulle tombe fiori finti che resistono ai cambiamenti climatici e non appassiscono. Tuttavia, quando si avvicinano le ricorrenze, come la commemorazione dei defunti, il Natale o qualche anniversario, generalmente aumenta l’acquisto di composizioni fresche. Negli ultimi tempi, però, questo non sta più accadendo. Questo perché molti clienti hanno cominciato a lamentare la sparizione dei fiori che avevano portato sulle tombe dei propri cari. Si tratta di un fenomeno di malcostume che mi sta creando danni sia dal punto di vista economico che personale. Piano piano la gente sta cambiando le sue abitudini e non vuole più acquistare vasi costosi per paura che vengano rubati a tempo di record. Nel mirino ci sono soprattutto le rose e le orchidee. Fortunatamente non siamo legati soltanto alla vendita di fiori per il cimitero, realizziamo anche parecchie confezioni regalo».
Furti occasionali, insomma, che stanno diventando ormai una triste abitudine. Ma al di là del mero aspetto economico, a mandare su tutte le furie gli azzanesi è la dilagante mancanza di rispetto verso il caro estinto. Lo stesso Amadei, qualche settimana fa, ha subito un furto analogo sulla tomba del padre: «Io ho diversi parenti al cimitero di Azzano, tra cui mio papà. In occasione del suo anniversario di morte gli ho portato delle rose. Ricordo che era sabato pomeriggio e già la domenica non c’erano più. Alcuni clienti hanno notato che a sparire dai vasi dei cimiteri sono le rose più belle, con steli più lunghi, mentre le altre restano. Penso quindi che sia un furto mirato. Qualcuno ha capito di poter lucrare procurandosi facilmente la merce a costo zero per poi rivenderla sulle strade. Una volta si rubava il rame, ora la situazione economica generale spinge persino a questi escamotage. Sono state fatte anche segnalazioni agli uffici comunali competenti ma senza risultati».
Furti singolari, ma sempre più mirati, che lasciano increduli e amareggiati i cittadini. Indignata anche l’assessore alla sicurezza Simona Zonca, che promette controlli più mirati nella zona: «Mi sono giunte parecchie segnalazioni di furti di fiori al cimitero da parte dei cittadini - spiega -. Non è un fenomeno che riguarda solo Azzano, purtroppo. Anche in altri paesi sta dilagando questa triste abitudine. Ne ho parlato anche alla comandante della polizia locale Silvia Paladini ma non è una situazione semplice da risolvere. Ci sono le telecamere fuori dal cimitero all’ingresso di Azzano ma è difficile notare i ladri perché nascondono il bottino sotto il maglione ed escono come se nulla fosse dall’ingresso di Bergamo, dove invece la telecamera non c’è. In questo caso non si parla semplicemente della signora che ruba un fiore dalla lapide accanto per metterla sulla tomba del marito. I furti sono più mirati. Probabilmente c’è chi ruba i fiori per rivenderli perché a sparire sono i vasi più belli. Anche durante i funerali dalle corone prendono di tutto e di più. Infatti anche l'usanza di realizzare corone sta un po' sparendo».
Preoccupato anche l’assessore all’Ambiente e Territorio Marco Gambaro: «Effettivamente accade spesso, sia sulla parte di Azzano che su quella di Bergamo. Dipende dai periodi, non c’è una sistematicità. Si tratta di una questione molto delicata. Il problema è che all’interno del cimitero le telecamere non si possono mettere perché è luogo di culto. Quindi bisogna cogliere sul fatto il crimine».