Tecnologia canaglia

Vatti a fidare del navigatore: tir incastrato nel centro storico di Gandino

All'altezza della cappella del Santo Jesus e in prossimità di un paio di antichi palazzi il camion è rimasto inesorabilmente bloccato

Vatti a fidare del navigatore: tir incastrato nel centro storico di Gandino
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Il problema è sempre lo stesso e non è certo una novità e per tanti paesi della Bergamasca: un mezzo pesante di provenienza straniera, un navigatore non aggiornato (o addirittura assente) e il tentativo di raggiungere la destinazione transitando in vie troppo strette. Questa volta è accaduto a Gandino, dove giovedì 16 novembre poco dopo l'ora di pranzo un Tir con targa e conducente stranieri ha percorso la strada di Fondovalle e ha poi proseguito lungo via Opifici, convinto di poter raggiungere l'abitato e la sua destinazione finale.


All'altezza della cappella del Santo Jesus e in prossimità di un paio di antichi palazzi si è inesorabilmente incastrato, bloccando la circolazione. Sul posto sono immediatamente accorsi i Carabinieri, anche per valutare la necessità di far intervenire i Vigili del Fuoco. Alcuni gandinesi hanno ricordato come un secolo fa, per favorire l'accesso agli opifici del Fondovalle, la cappella del Santo Jesus fu letteralmente arretrata, pietra su pietra, grazie al lavoro dei reduci di guerra.

Negli ultimi anni episodi analoghi si sono ripetuti più volte a Casnigo, lungo le rampe delle Rie da Pì, che dalla Provinciale della Val Seriana portano all'area industriale dell'Agro. In tutti i casi vigono evidenti divieti, ma molti preferiscono affidarsi ciecamente al navigatore. Con risultati evidentemente non esaltanti.

Commenti
Sò me

Prima di arrivare dov’è arrivato il mezzo pesante, è segnalato il di vieto di passaggio ai mezzi pesanti…

Illy

Lo sbaglio dell'autista straniero è evidente e innegabile come l'errore della gestione del traffico pesante delle amministrazioni comunali di molte nostre città. Amministrazioni comunali che non tengono conto della viabilità locale in nome di una politica europea del traffico veicolare. Il nostro amato paese è fatto di strade cittadine strette e di assi interurbani che non sono altro che semplici lingue di asfalto. Strade e vie di comunicazioni che molto spesso sono eredità della lungimiranza romana e medievale. Il libero passaggio delle genti e delle merci è sempre stato il motivo fondante della costruzione delle strade. Stringere, limitare, frazionare, delimitare zone in favore di un illusione Europeista è follia pura. Abbiamo più strade strette che strade larghe. Viaggiamo più spesso su strade dissestate che su grandi arterie asfaltate. Viviamo in antichi bellissimi borghi in rovina con bellissime rotatorie e magnifici obelischi eretti a porte d'accesso di zone pedonali inaccessibili.

Francesco Giuseppe

Capisco gli errori dei navigatori, è capitato anche a me in auto di finire in strade senza uscita, ma possibile che i comuni che conoscono il territorio ed hanno centri storici, non siano capaci di prevenire questi fatti? Basterebbe mettere dei cartelli grandi, visibili e semplici di divieto di transito ai camion prima dei centri storici. I segnali stradali sono internazionali, li leggono anche gli stranieri. È così difficile prevenire, usando un po' di buon senso, per gli amministratori dei vari comuni? Non è la prima volta che accade. Se i vari sindaci pensassero un po' di più a chi lavora e un po' meno alle piste ciclabili....

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