Cavernago

Gara di solidarietà per Riccardo: l’asilo ora è una realtà

Ha due anni ed è nato affetto dalla sindrome di Treacher Collins, una malattia genetica rara che lo porta ad avere bisogno di continua assistenza

Gara di solidarietà per Riccardo: l’asilo ora è una realtà
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Le donazioni sono continuate ad arrivare e il sogno di Riccardo di poter frequentare l’asilo come tutti gli altri bambini è realtà. Merito della tenacia dei genitori del piccolo Riccardo e della generosità dei tantissimi donatori che hanno portato la raccolte fondi oltre quota 50mila euro.

Riccardo, quell’1 su 50mila. Riccardo, ha quasi due anni (li compirà ad aprile) e vive con i genitori e la sorellina di quattro anni a Cavernago. Lui è quell’1 su 50mila bambini nato con la sindrome Treacher Collins, una malattia genetica rara che lo porta ad avere bisogno di un’assistenza sanitaria continua. La malattia che lo ha colpito dalla nascita, ma che non era stata diagnosticata ne grembo materno, lo costringe a respirare attraverso una tracheostomia e ad alimentarsi tramite Peg (alimentazione diretta nello stomaco). Condizioni che richiedono assistenza infermieristica 24 ore su 24. Quando è a casa ci pensano i genitori, ormai istruiti a dovere, ma se dovesse iscriversi a un nido o alla scuola dell’infanzia lo Stato o la scuola non sarebbe in grado di garantire l’assistenza di cui ha bisogno. Di conseguenza il peso economico per garantire un professionista al suo fianco sarebbe gravato esclusivamente sulle spalle dei genitori. Una spesa difficile se non impossibile da sostenere per la coppia di Cavernago. Ma Riccardo vuole andare all’asilo, come la sua sorellina, come gli altri bimbi della sua età. Riccardo ha diritto di andare all’asilo.

L’importanza dell’asilo. «I medici specialisti che lo seguono ritengono essenziale per il suo sviluppo cognitivo e relazionale un inserimento tempestivo nell’ambiente scolastico insieme ai suoi coetanei – spiega la mamma Barbara Bortone – Riccardo non ha per fortuna problemi neurologici (certificato dalla neuropsichiatria infantile) e non necessita quindi di un Assistente educatore, bensì di un assistente sanitario che lo segua durante l’orario scolastico (Nido/Infanzia). Il problema è che non è previsto nessun supporto, al Nido e poco e niente praticamente per l’infanzia, per la famiglia da parte dello Stato e quindi, se volessi comunque mandarlo a Scuola, tutte le spese sarebbero a carico esclusivo della famiglia».

La gara di solidarietà. Sulla piattaforma GoFoundMe ha lanciato una raccolta fondi raccontando a cuore aperto la propria storia: «Vi chiedo quindi: che cosa posso fare per ovviare al mio problema? Mi rivolgo a Voi con la speranza che ci possiate aiutare con questa raccolta fondi per permettere a mio figlio il diritto di inclusione scolastica. Un supporto economico che ci permetterebbe di far frequentare, al meglio e in sicurezza, la scuola a Riccardo, senza gravare ancor di più sulla nostra famiglia che già affronta quotidianamente spese consistenti per la gestione di un bambino “speciale” come il nostro». E la risposta della comunità non è tardata lasciando i genitori senza parole: «Non c’è l’aspettavamo proprio tutto questo supporto e solidarietà – scrive sul suo profilo Facebook  mamma Barbara – Grazie veramente a tutti, a chi conosce Riky in prima persona, a chi lo conosce solo per sentito dire e soprattutto a chi non c conosce ma ha capito l’importanza della nostra raccolta fondi».

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