La vigilia di Genoa-Atalanta

La Dea ha spento anche la Lanterna

La Dea ha spento anche la Lanterna
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Genoa-Atalanta è la gara valida per l'undicesima giornata di ritorno di Serie A. Queste le formazioni ufficiali.

GENOA: Rubinho, Gentiletti, Izzo, Burdisso, Munoz, Lazovic, Rigoni, Ntcham, Laxalt, Simeone, Pinilla

ATALANTA: Berisha, Toloi, Caldara, Masiello, Conti, Kessié, Freuler, Spinazzola, Kurtic, Petagna Gomez.

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Continuare la corsa all'Europa, anche domani sul campo del Genoa. È questo il grido di battaglia di Gian Piero Gasperini, nella conferenza stampa alla vigilia della sfida contro i rossoblù.

Situazione infortunati. «Berisha ha recuperato dall'infortunio che aveva avuto prima del Pescara, si è allenato regolarmente. Mi tengo sempre qualche dubbio alla vigilia, rientra nella normalità dover ancora scegliere tra lui e Gollini. Anche Caldara e Conti hanno recuperato bene, sotto questo aspetto non abbiamo problemi, l'unico out è Drame».

A Marassi da ex. «Le emozioni saranno diverse, sono stato lì talmente tanti anni che è impensabile che sia una vigilia come tutte le altre. Poi però l'attenzione sulla partita prenderà la giusta importanza. Farà sicuramente piacere rivedere tante persone e tanti luoghi per me comuni».

Il Genoa. «Noi dobbiamo stare fuori da ciò che sta succedendo nell'ambiente rossoblù e concentrarci sulla partita. Incontreremo sul campo una squadra che sta avendo qualche difficoltà, ma è composta da ottimi calciatori e sul loro campo è sempre difficile fare risultato. Servirà attenzione e concentrazione, arriviamo dalla sosta e vogliamo ripartire da dove abbiamo lasciato. Queste ultime nove partite non sono poche, sarà importante giocare le prossime quattro nel modo migliore».

Una per volta. «Noi dobbiamo pensare partita dopo partita, è ancora presto per fare tabelle o programmi. Ogni gara va giocata al massimo a cominciare da domenica».

 

 

La sosta e le convocazioni in nazionale. «È un aspetto positivo, perché abbiamo avuto il tempo per recuperare tutta la rosa. Chi è rimasto si è allenato con continuità e ha potuto rimettere a posto anche i piccoli acciacchi. Chi è andato in nazionale, invece, magari ha giocato o altri lo hanno fatto meno. Poi ci sono stati degli esordi importanti come quelli di Petagna e Spinazzola. Ora, superate queste giornate un po' diverse, si riparte».

Gli esordi di Petagna e Spinazzola.  «È motivo di gratificazione per tutti, non solo per me. Ci metto anche Gagliardini che a inizio stagione era qui. È un po' il sunto di tutta quanta la nostra stagione, premia la squadra, ma anche lo staff e l'ambiente. Abbiamo dato la possibilità a questi ragazzi di arrivare in alto ed è motivo d'orgoglio per tutti».

La Panchina d'Oro. «Per vincerla bisogna fare le pentole e i coperchi. Quindi bisogna finire bene, ma non so se sarà sufficiente. Sarri ha meritato questo premio, anche se avevo votato Juric per la Serie B e Di Francesco per la A. Ora non è il momento dei premi, ora parte la volata: dobbiamo restare nelle posizioni migliori fino alla fine, stando vicini a Inter, Milan e Lazio per poi dare tutto nelle ultime giornate. Conterà anche chi sta meglio dal punto di vista atletico e mentale, bisogna continuare ad andare forte per poter lottare concretamente per l'Europa».

L'esordio di Freuler con la Svizzera. «Meritato, perché questo ragazzo a inizio stagione era un punto interrogativo. Invece, con le sue prestazioni, ha conquistato la fiducia di tutti ed è un esempio di grande continuità».

Su Pinilla. «È un giocatore del Genoa. Quando è stato qui ha fatto la sua parte, io poi ho scelto Petagna e siamo contenti così. È un avversario a cui dovremo stare attenti, come tutti gli ex avrà una motivazione in più».

Il ritiro di Migliaccio. «È un giocatore fondamentale per l'Atalanta. Quest'anno lo è stato meno in campo, ma molto di più nello spogliatoio. Quando hai così tanto consenso e rispetto da parte del pubblico significa che hai raggiunto i tuoi obiettivi».

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