Gasp rispetta il Milan ma sogna E mantiene segreta la formazione

Massimo rispetto per il Milan, tanta voglia di continuare a risalire in classifica e un po’ di mistero sulle scelte di formazione. Il tecnico dell’Atalanta Gasperini si è presentato in conferenza stampa appena dopo pranzo, la conferenza stampa pre-natalizia è scivolata via senza grandi squilli ma la sensazione che ci sia la possibilità di fare un grande risultato è forte.
Milan in crisi, partita facile? «Non è certamente qualcosa detto da noi. Sappiamo bene che il Milan è un’ottima squadra anche se non stanno attraversando un buon momento e non stanno rispettando le speranze della vigilia. I giocatori sono di valore, potenzialmente sono una squadra di valore. Noi sappiamo che è una gara importante, ci arriviamo molto bene e vogliamo concentrarci al massimo: è una partita che conta molto, soprattutto se si fa un risultato positivo o addirittura si vincesse. Va giocata al meglio delle nostre possibilità».
Un gruppo contro una squadra. «Direi che è semplicemente Milan-Atalanta. Loro hanno fatto una campagna acquisti importante e con altri obiettivi, noi con gli stessi punti vediamo la situazione molto più positivamente ma alla fine, chiacchiere e punti di vista a parte, conta solo il campo. Giochiamo a San Siro, prepariamoci al meglio, sia per quello che dobbiamo fare che per controllare al meglio i nostri avversari».
I “coppaioli” e il turnover. «Quando si giocano tre partite in sei giorni diventa necessario fare rotazione. Abbiamo un’identità di squadra ormai da tempo e su quella cerchiamo di costruire il nostro futuro. Fa piacere che elementi che hanno giocato meno abbiano comunque risposto molto bene, grazie a loro abbiamo superato il turno di Coppa Italia e il risultato è importante».
Classifica a confronto: Atalanta in linea con l’anno scorso. «Nelle posizioni sono d’accordo, siamo messi bene come l’anno scorso di questi tempi. Si tratta di due campionati diversi, sia in alto che nella nostra zona ci sono squadre vicine tra loro, anche se i due gruppi sono un po’ distanti. Secondo me per definire bene le fasce serve ancora tempo, è una Serie A combattuta ed equilibrata dove tante squadre possono entrare in un gruppo che lotta per obiettivi diversi rispetto ad oggi. Per quanto riguarda noi, voglio continuare a vedere questo approccio e questo spirito che dimostra grande voglia di risalire e ritornare a lottare per l’Europa: stare attaccati a quelle posizioni è fondamentale».
La condizione fisica. «Son trenta partite in novanta giorni, tante veramente. Però non abbiamo mai avuto difficoltà, siamo stati fortunati e non abbiamo mai accusato problemi gravi anche grazie ad un po’ di fortuna, oltre che allo staff. Ad inizio stagione sembrava un’incognita e invece ce la siamo cavata benissimo. Un grazie va anche all’ambiente che ci sostiene, ogni tanto magari bisogna recuperare meglio dal punto di vista mentale ma ci siamo».
Come sta Palomino? «È da valutare, lui come Cornelius che è uscito acciaccato dalla gara di Coppa. Valuteremo in allenamento e vedremo come risolvere la cosa».
Cristante o tridente? Abbondanza offensiva. «Non amo avere troppe soluzioni, ma nemmeno troppo poche. Davanti abbiamo più o meno tutti a disposizione, le scelte sono fatte in base a molte situazioni: non fatemi approfondire se no si capisce, ma è chiaro che abbiamo sia l’opzione già vista in Europa (quella con Papu e Petagna oltre a Cristante, ndr) che quella con il tridente. Vediamo, per tutta la gara o durante i 90' minuti, si cerca di fare il massimo e non è detto che andando avanti non si possa fare altro: Cornelius, ad esempio, segna con continuità quando gioca e quindi è un’arma da sfruttare».