I consigli degli esperti

Genitori, in questi giorni di ferie attenti all’otite del nuotatore

Genitori, in questi giorni di ferie attenti all’otite del nuotatore

Nell’acqua della piscina si cela un rischio, almeno per le orecchie dei piccoli, che potrebbero essere vittime dell’otite del nuotatore. Patologia a volte confondibile con una condizione uditiva simile, di facile risoluzione, ma dolorosissima per i bimbi. Gli esperti della Libera Università Ludes di Malta insegnano come riconoscerla, dando anche utili consigli per curarla rapidamente e felicemente. Cosicché per bimbi, mamme e papà torni di nuovo la serenità.

L’otite del nuotatore. Il primo rischio cui si pensa sono le verruche o i funghi alle mani e ai piedi. Eppure anche le orecchie hanno una stretta relazione poiché specie quelle dei piccoli (in cui il canale uditivo è ancora in crescita e la pelle che lo ricopre più fragile) potrebbero essere colpite da un attacco di otite da nuotatore, anche nota come otite esterna. La sua insorgenza è – come suggerisce il nome – favorita da contesti umidi, come quello delle piscine, che si scontrano con le alte temperature, i batteri presenti nell’acqua che pullulano a causa di una elevata frequentazione nei mesi estivi e nelle giornate più calde, ma soprattutto con i livelli di cloro, tenuti quasi al massimo o sopra la media normale per questioni di sterilizzazione e igiene, data l’incapacità dei sistemi di depurazione di tenere a bada batteri e rischi vari associati alla sovrabbondanza di persone, che escono ed entrano in acqua, spesso senza fare una pre-doccia detergente da oli e creme. Ed è proprio il cloro che contribuisce ad abbassare le difese e a danneggiare il canale uditivo dei piccoli. Gli esperti stimano che nel solo mese di agosto 100mila bimbi e ragazzi sotto i 18 anni potrebbero essere colpiti da otite del nuotatore.

 

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Come riconoscerla. La prima cosa è non confonderla con l’otite interna, che è comune in inverno e si accompagna al mal di gola, o scambiarla per un problema di tappo di cerume. Il quale è un detergente naturale prodotto dall’orecchio, benefico, ma che, a contatto con l’acqua, al mare in piscina o sotto la doccia, tende a gonfiarsi e a formare un tappo che solitamente ha come conseguenza una sensazione fastidiosa di sordità. A fare la differenza nell’otite del nuotatore è il dolore, talvolta forte, penetrante e disturbante per i bambini: il sintomo principale cui mamme e papà devono stare attenti.

La prevenzione. È una questione di scelta, soprattutto, occorre cioè fare attenzione alla piscina che si frequenta. Di norma tutte quelle pubbliche sono oggi ben controllate, a tutela dei bagnanti, tuttavia è sempre bene indirizzarsi a strutture sicure e già note per pulizia e igiene. Sarebbe poi utile indossare cuffia o tappi per le orecchie: due elementi out per i piccoli. Così se l’otite del nuotatore arriva, è necessario ricorrere ai ripari. Come?

 

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La cura. Di norma è blanda, poiché il problema si risolve instillando nell’orecchio delle gocce auricolari a base di antibiotici. Solo se il dolore non passa entro un paio di giorni, dicono gli esperti, è necessario ricorrere a un antibiotico vero e proprio, in sciroppo o in supposte. Se il dolore si presenta una sola volta, raccomandano di somministrare paracetamolo sempre o in sciroppo o in supposta, ogni 4 ore e agli stessi dosaggi usati per abbassare la febbre, ma se il doloroso problema si ripresenta più volte nell’arco di 48 ore, è bene consultare il pediatra o un otorino.