Ghiacciaio dei Forni in Valtellina è il più bello e sta per sparire
Non ci resta che sperare nel freddo. L’Ansa ha dato notizia del fatto che il più grande ghiacciaio vallivo italiano - e anche uno dei più belli - quello dei Forni, in Valtellina, subirà una forte riduzione prima della fine del secolo. In uno studio reperibile sul sito dell'Associazione interregionale neve e valanghe (>Pubblicazioni>Evoluzione del Ghiacciaio dei Forni), si legge infatti: "La potenziale evoluzione del ghiacciaio dei Forni porta a stimare per il 2100 una riduzione di oltre l'80% del volume glaciale valutato nel 2007". Vuol dire che ne resta un fazzoletto. Il 20 percento degli attuali 11.000 Km quadrati non è più un ghiacciaio, è un orto alpino.
Si tratta, come sempre in questi casi, di una previsione elaborata su un modello climatico la cui affidabilità è molto alta, anche perché il risultato finale è stato ottenuto esponendo la situazione attuale "a diversi scenari potenziali di precipitazione e temperatura fino a fine secolo”. Ma “molto alta” non vuol dire che dobbiamo per forza smettere di sperare.
Dovranno, invece, cominciare ad attrezzarsi le autorità e i cittadini della zona (e non solo) in quanto la prevista riduzione "impatterà sicuramente sulla disponibilità idrica estiva derivante dalla fusione glaciale e se ne dovrà tenere conto nei diversi scenari evolutivi, non solo ambientali, ma anche socio economici che vedono nel più grande ghiacciaio vallivo italiano una risorsa importante, non solo dal punto di vista idrico ed energetico ma anche paesaggistico, turistico e ambientale”.
Meno acqua d’estate, dunque, non solo per gli abitanti ma anche per la flora e la fauna: le fienagioni subiranno certo mutamenti di rilievo. E altrettanto accadrà ai flussi turistici, che potranno magari andare incontro a un incremento numerico, ma cambieranno da un punto di vista qualitativo, soprattutto d’estate. Gli amanti dei ghiacciai sceglieranno altre mete, probabilmente.
Tali conclusioni non riguardano, purtroppo, solo il Forni: lo studio di Aineva lascia infatti intravedere un dimagrimento dei ghiacciai piuttosto rapido, tale da portare "alla fine di questo secolo alla quasi totale scomparsa di molti apparati glaciali”. Anche quello del Disgrazia è, dunque, a rischio. E neanche questa è una bella notizia.