volontariato

Gli alpini nei parchi di Lallio fanno i guardiani, con il sorriso ma senza sconti

Le penne nere aiutano il Comune nel controllo delle aree verdi, suddivisi in quattro turni. «In caso di assembramenti, chiamiamo vigili o carabinieri»

Gli alpini nei parchi di Lallio fanno i guardiani, con il sorriso ma senza sconti
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di Marta Belotti

«Qualcuno fa il gradasso. Quando ci avviciniamo, si mostra accondiscendente e indossa la mascherina correttamente; non appena ci allontaniamo, la abbassa di nuovo. Tuttavia, si tratta di casi davvero molto rari». Michele Bruno è nel gruppo degli alpini di Lallio da sempre e in questi giorni si sta dedicando al controllo dei parchi insieme ai suoi amici. Aggiunge stringendosi nelle spalle: «Sono prevalentemente ragazzi intorno ai 15, 16 anni e posso capire quanto possa essere difficile per loro attenersi alle regole. Con la nostra presenza stiamo cercando di evitare questi casi di comportamenti errati. È importante che ci sia qualcuno a ricordare le regole e tenere alta l’attenzione sulle norme di sicurezza». Il gruppo degli Alpini, da sempre legato nello specifico al Parco dei Gelsi, ha espanso le proprie attenzioni anche alle altre tre zone verdi di Lallio, aperte a partire da una quindicina di giorni fa.

«La sindaca ci ha chiesto di aiutare a tenere d’occhio la situazione» spiega Fabio Midali, a capo del gruppo Alpini di Lallio da un anno. «Ci siamo divisi in quattro turni. Andiamo in giro in coppia e controlliamo i parchi nelle fasce orarie più frequentate. Di certo, non abbiamo alcun intento repressivo, ma se dovessero esserci resistenze forti o gruppi numerosi che non si diradano ai nostri richiami, faremo la segnalazione opportuna alla polizia e carabinieri». Non indossano il cappello da alpini, ma con i loro giubbotti catarifrangenti possono essere subito riconosciuti alla guida delle loro fidate bici. Gli Alpini girano con il sorriso e con tanta voglia di aiutare a migliorare i comportamenti per la salute di tutti.

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