venerdì 9 aprile

Gli ambulanti non alimentari "occupano" pacificamente 34 mercati bergamaschi

Oltre 200 ambulanti installeranno i propri stand nei rispettivi posteggi, senza effettuare alcuna attività di vendita. Lo scopo è dimostrare che, lavorando all’aria aperta, ci sono le condizioni per operare in sicurezza

Gli ambulanti non alimentari "occupano" pacificamente 34 mercati bergamaschi
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Venerdì prossimo, 9 aprile, chi andrà al mercato non troverà al proprio posto soltanto i banchi alimentari, ma anche quelli di tutti gli altri ambulanti. Solo che non venderanno alcun tipo di merce, semplicemente occuperanno i posteggi loro assegnati.

È la protesta pacifica promossa da Fiva Bergamo, che ha aderito allo stato di agitazione indetto dalla categoria su tutto il territorio lombardo. In provincia di Bergamo scenderanno in piazza oltre 200 gli ambulanti non alimentari, presenti nei mercati di 34 comuni.

«Saremo presenti nei nostri posteggi per segnalare la nostra volontà di ripartire, riappropriandoci delle aree dei mercati, senza effettuare l’attività di vendita nel rispetto del decreto, e per dimostrare che i mercati all’aperto sono sicuri – sottolinea Mauro Dolci, presidente di Fiva Bergamo -. Non capiamo perché le deroghe di apertura per le merceologie in zona rossa, dalle confezioni e calzature per bambini, ai prodotti per l’igiene e la casa, non riguardino gli ambulanti. E soprattutto ci chiediamo perché una fabbrica può, al chiuso, ospitare centinaia se non migliaia dipendenti e operare con i dovuti accorgimenti, mentre noi no».

Scopo della manifestazione, che si svolgerà nel rispetto delle regole anti-Covid, è dimostrare che i mercati non possono vivere di soli ambulanti alimentari e che, lavorando all’aria aperta, ci sono le condizioni per operare in sicurezza.

«Ieri (martedì 6 aprile) abbiamo incontrato il prefetto Enrico Ricci per sottoporre alla sua attenzione la grave situazione che stanno vivendo gli ambulanti – prosegue Dolci -. È stato un incontro proficuo, non solo per il via libera alla manifestazione ma anche perché abbiamo notato la volontà delle istituzioni di ascoltare. La nostra categoria è consapevole dell’emergenza sanitaria in corso e delle aperture vincolate alla situazione pandemica, ma è anche allo stremo. Attendere tutto aprile per la ripartenza non è possibile, c’è grande esasperazione e molti operatori non ce la fanno più dopo un anno di fatturati precipitati di almeno il 40% nei casi migliori, fino ad oltre il 90% per chi non lavora ormai da troppo tempo come i fieristi».

I comuni coinvolti nella protesta

Lo slogan della Fiva è semplice: «Riaprire i mercati e le fiere si può, riaprire i mercati e le fiere si deve». Gli ambulanti non alimentari saranno presenti nei seguenti mercati: Albano Sant’Alessandro, Antegnate, Bergamo, Berzo San Fermo, Calcinate, Capriate San Gervasio, Caravaggio, Casirate, Cene, Chiuduno, Cividate al Piano, Colzate, Fara Gera D’Adda, Fiorano al Serio, Gandellino, Gorno, Grassobbio, Leffe, Levate, Morengo, Onore, Piazza Brembana, Ponte San Pietro, Pontida, Pradalunga, Pumenengo, Ranica, Schilpario, Seriate, Sorisole, Spinone al Lago, Stezzano, Vedeseta, Verdello.

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