L’appello

Gli amici del verde di Osio Sotto sono rimasti in pochi. Troppo pochi

Gli amici del verde di Osio Sotto sono rimasti in pochi. Troppo pochi
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Estate. Periodo di riposo, di vacanze, di impegni accantonati e posticipati. Una scuola di pensiero che accomuna tanti, tantissimi. Ma sconosciuta ad altri, come agli uomini che fanno parte della storica associazione osiense "Gli amici del verde", che dal lontano 1987 si impegnano a garantire al territorio comunale un volto pulito, e alleggerito dalle scorie dei rifiuti. «Noi siamo attivi tutti i giorni. La mattina ci si alza e si va a fare un giro di ricognizione nella periferia del paese, durante la quale raccogliamo minimo quindici, venti sacchi di immondizia che la gente abbandona nelle strade periferiche di Osio Sotto, ma raccogliamo anche i mozziconi di sigarette, i piccoli rifiuti che le persone gettano per terra senza fermarsi a riflettere un secondo. Durante la stagione estiva non facciamo alcuna eccezione, non conosciamo sosta – spiega sorridendo uno dei membri storici, Davide Zanetti, di ottantun anni –. Ci concediamo un po’ di riposo soltanto alla domenica». Come si trattasse di un impiego vero e proprio, insomma. E anche le ore quotidiane che i soci dell’associazione "Gli amici del verde" dedicano alla pulizia delle strade osiensi ricalca un lavoro part time. «La mattina giriamo per circa tre ore, il pomeriggio altre due. Durante questo lasso di tempo ci occupiamo anche di tenere puliti tutti i parchi della comunità, ci preoccupiamo di svuotare un’ottantina di cestini».

 

 

Ma la loro preziosa azione non si ferma qui. Nel corso dell’anno scolastico, infatti, questi amanti dell’ambiente svolgono un’attività di sorveglianza fuori dagli istituti scolastici, che si traduce in un controllo della circolazione e nel supporto ai ragazzi per un più sicuro attraversamento pedonale. Un servizio che è in realtà oggi a rischio. «La nostra associazione, fino a poco tempo fa, contava undici disoccupati circa – prosegue Davide –. A turno, uno di loro si recava agli incroci più critici e aiutava i ragazzi ad attraversare in sicurezza. Tra questi undici, sette hanno trovato lavoro, qualcuno a tempo determinato, qualcun altro a tempo indeterminato. Siamo contenti per loro, ovviamente, ma noi siamo in difficoltà a gestire il servizio in quest’anno scolastico, perché siamo rimasti in pochi. Il Comune prevede, per chi si presta a offrire questo servizio, un piccolo contributo, regolarmente tassato. Ma, in ogni caso, non riusciamo a trovare più nessuno disposto a sostituire chi ha trovato lavoro. Ora stiamo cercando di sondare il terreno con altri pensionati o con altri disoccupati, ma fino a oggi le risposte che abbiamo ricevuto sono sempre state negative. Stiamo cercando una soluzione, ma non sarà facile».

Zanetti, che nella vita ha sempre fatto il tornitore e che si dedica all’associazione da quando è andato in pensione vent’anni fa, ha ora il timore che non ci sia nessuno disposto a raccogliere l’impegnativa eredità della realtà osiense. «Io l’ho sempre fatto mosso da una voce che mi diceva: “Datti da fare, Zanetti, fai qualcosa di utile, che sei in pensione!”. Però ora ho ottantuno anni, non ho più la forza di qualche tempo fa. Spesso si tratta di tagliare l’erba, di raccogliere frigoriferi, lavatrici gettate nei fossi, è un lavoro vero e proprio, davvero pesante. Sappiamo di essere utili all’Amministrazione, che ci mette a disposizione tutti i mezzi per operare sul territorio. Però occorrono nuove forze, anche se è difficile trovare persone disposte ad accettare. A maggior ragione, sento di dover ringraziare tutti gli associati per il sacrificio che continuano a dispensare per il bene di tutto il paese».

 

Articolo pubblicato sul BergamoPost del 31 agosto 2018.

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