Gli analisti finanziari in coro: «Azionisti Ubi, accettate l’offerta di Intesa Sanpaolo»
Fino al 28 luglio i soci bergamaschi e bresciani possono scegliere se accettare il “cambio” offerto da Ca’ de Sass. Bank of America: «Nel piano industriale di Ubi obiettivi eccessivamente rialzisti»
di Andrea Rossetti
Lunedì 6 luglio è iniziata l’Ops (Offerta pubblica di scambio) lanciata da Intesa Sanpaolo su Ubi Banca. Fino al 28 luglio, dunque, gli azionisti dell’istituto bergamasco-bresciano potranno scegliere se accettare il “cambio” offerto da Intesa, che prevede 17 sue azioni come corrispettivo di 10 azioni Ubi, o non accettarlo. Sebbene la questione appaia a molti come meramente economico-finanziaria, in realtà si sta assistendo a qualcosa di storico: mai, infatti, ci si era trovati di fronte al lancio di un’operazione di acquisizione su una banca che fa di tutto pur di non farsi comprare.
Botta e risposta
Non stupisce, dunque, che i due istituti si stiano tirando bordate niente male negli ultimi giorni, in particolare da venerdì 3 luglio, quando il Cda di Ubi ha ufficialmente rispedito al mittente l’offerta di Intesa, definendo «non congruo, da un punto di vista finanziario, il corrispettivo unitario». Come a dire: la valutazione fatta è troppo bassa. E per giustificare la propria tesi, Ubi (in un corposo documento di circa cento pagine) ha esposto i motivi del proprio rifiuto. Punti a cui Intesa, il giorno successivo, ha risposto altrettanto minuziosamente. Sempre Intesa, inoltre, il 7 luglio avrebbe inoltrato alla Consob una lettera chiedendo che sia verificato il rispetto di parità di trattamento e correttezza della raccolta di adesioni. Stando a quanto riportato da Il Messaggero, infatti, sembra che alcuni soci di Ubi intenzionati ad aderire all'offerta abbiano incontrato difficoltà all'atto concreto di sottoscrizione perché dalle filiali della banca bergamasca-bresciana sarebbe stato chiesto di presentarsi fisicamente.
Gli analisti dicono di accettare
Sgambetti e colpi più o meno proibiti a parte, è interessante sottolineare come, al momento, la maggior parte degli analisti delle grandi realtà finanziarie italiane e internazionali si siano espressi a favore dell’Ops, ritenendo conveniente per i soci di Ubi accettare l’offerta di Intesa. La banca d’investimenti milanese Equita Sim, ad esempio, ha espressamente consigliato di aderire all’Ops, definendo le tesi espresse dal Cda di Ubi a giustificazione del proprio rifiuto come «rispettabili» ma non congrue «con dati fattuali che avrebbero dovuto portare a conclusioni opposte». Anche la francese Kepler Chevreux ha suggerito di accettare l’offerta lanciata da Intesa su Ubi Banca, e lo stesso hanno fatto gli analisti di Fidentiis Equities, dicendo di essere in disaccordo con la posizione dei vertici di Ubi Banca rispetto all’Ops.
Bank of America favorevole
Ma il giudizio più “pesante” è arrivato niente di meno che dalla Bank of America. Gli analisti americani, circa il fatto che l’offerta di Intesa non preveda un corrispettivo in denaro (cosa sottolineata dal Cda di Ubi), affermano che «l’aggiunta di uno zuccherino all'offerta già presentata influirebbe negativamente sul capitale del gruppo combinato». Anche perché, a loro parere, l’accordo proposto da Ca’ de Sass «include già un premio (inutilmente elevato)». (...)