Questione di principi attivi

Gli effetti della marijuana

Gli effetti della marijuana
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Il prossimo giugno, l’Aifa (l’Agenzia italiana del farmaco) si esprimerà circa la coltivazione della marijuana a scopi terapeutici in Italia. Un giudizio molto atteso, che fa seguito al disegno di legge presentato, nel luglio 2015, dal senatore del Gruppo Misto Benedetto Della Vedova e sottoscritto da 218 parlamentari. Nel caso in cui l’Aifa desse il proprio placet all’iniziativa, ci troveremmo a fare i conti con la definitiva accettazione della cannabis terapeutica nel nostro Paese, decisione che, inoltre, permetterebbe di ridurre i costi importanti a cui le farmacie sono attualmente costrette per importare marijuana da Paesi esteri (Olanda in particolare). C’è ottimismo da parte dei soggetti favorevoli, tanto che in molte zone d’Italia ci si è già portati avanti con il lavoro, così da poter essere immediatamente operativi nel momento in cui dovesse arrivare l’eventuale via libera. A Rovigo, per esempio, esiste già un centro medicinale adibito alla coltivazione e alla selezione della marijuana utilizzabile per scopi terapeutici.

 

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THC e cannabidolo. Naturalmente l’eventuale normativa sarà molto stringente. Sebbene l’uso della cannabis a scopi terapeuticii porti benefici, oramai scientificamente dimostrati, a persone afflitte da determinate malattie, un abuso di questa sostanza può essere fortemente nocivo. Quando infatti il principale principio attivo della marijuana, il THC (chimicamente noto come delta-9-tetraidrocannabinolo), entra in contatto con il nostro cervello, induce quest’ultimo a rilasciare dopamina, ovvero la stessa sostanza chimica che ci dà una sensazione di euforia quando compiamo azioni piacevoli, come mangiare o fare sesso. Un abuso di THC, però, causa l'obnubilamento delle nostra facoltà cognitive causate dall’eccessivo rilascio di dopamina, oltre che portare alla dipendenza.

Più che il THC, i principali meriti degli effetti benefici della cannabis sono da ascrivere a un altro principio attivo in essa presente, il CBD, ovvero il cannabidiolo. Il suo consumo non causa euforia, ma piuttosto comporta l’attenuazione di diversi effetti della malattia, andando a colpire la parte del cervello che ci fa provare il dolore. Naturalmente gli effetti della marijuana variano fortemente in base al modo in cui la si usa e alla quantità di volte che la si somministra. A raccontarli è Business Insider, che attraverso un'infografica ha raccolto e mostrato tutti gli effetti della marijuana sul nostro corpo. Ecco quali sono.

 

Cervello

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Da un lato l’uso di cannabis può provocare perdita della memoria o comunque confusione, andando a “cambiare” il modo in cui il nostro cervello elabora le informazioni. Dall’altro, però, l’effetto dal THC ci porta all’euforia, causando il rilascio di dopamina.

 

Occhi e allucinazioni

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Un effetto collaterale dell’uso di cannabis sono gli occhi rossi. L’uso di marijuana, infatti, espande i vasi sanguigni, con la conseguente rottura di alcuni capillari nelle zone più delicate, come il bulbo oculare. Non ci sono comunque conseguenze sulla salute. Meno piacevoli, invece, potrebbero essere le allucinazioni causate dal consumo di cannabis, questo perché i principi attivi in essa contenuta vanno a colpire le aree del cervello responsabili dell’elaborazione di ciò che vediamo e sentiamo.

 

Cuore

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Dopo pochi minuti dall’inalazione della marijuana, la frequenza cardiaca del nostro cuore può aumentare di molto, più o meno tra i 20 e i 50 battiti al minuto. Quest’effetto può durare soltanto 20 minuti come addirittura 3 ore.

 

Stomaco

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L’uso di cannabis può causare una fame improvvisa, quella che in gergo viene spesso definita “fame chimica”. Un recente studio effettuato sui topi ha infatti dimostrato che la marijuana manda momentaneamente in tilt le aree del cervello predisposte al controllo dell’appetito.

 

Equilibrio

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La cannabis può causare la perdita di equilibrio e di coordinamento del proprio corpo. I principi attivi contenuti nella marijuana, infatti, interagiscono con le due aree del cervello predisposte alla regolazione del nostro equilibrio, della coordinazione, della reazione e della postura.

 

Umore

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Oltre all’euforia, una delle possibili reazioni alla somministrazione di cannabis è uno stato di ansia o panico. Questo tipo di effetto collaterale, però, è molto comune quando un soggetto abusa della marijuana e dunque il THC e la secrezione di dopamina superano determinati livelli solitamente valutati come medi con una somministrazione standard.

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