Gli Ufo? Sì, li abbiamo visti e filmati in almeno tre occasioni

Per la prima volta la Marina americana ha dovuto ammetterlo: nel recente passato nei cieli americani in tre casi è stata notata la presenza di «oggetti non identificati», tutti debitamente documentati. Strani oggetti a cui non è stato dato un nome; forme luminose che ricordano grandi caramelle, come hanno detto i piloti protagonisti degli avvistamenti e a cui si devono i video passati al vaglio dagli esperti della Marina Usa. Ovvero Ufo, acronimo che sta per Unidentified Flying Object o Unidentified Aerial Phenomena. Era stato il New York Times a postare i video di questi avvistamenti avvenuti tra 2017 e 2018. Ma la pubblicazione sul sito del più grande quotidiano americano era stata accolta dal silenzio delle autorità. Oggi quel silenzio è stato rotto: «Si tratta di oggetti non identificati e sono stati davvero avvistati», ha detto il portavoce della Marina americana, Joseph Gradisher. Ed è la prima conferma militare che oggetti alieni potrebbero essere entrati in contatto con la terra. «Questi segnali» ha spiegato Gradisher - sono diventati molto più frequenti negli ultimi tempi».
Il primo avvistamento è stato classificato come Flir1, riguarda l’avvistamento fatto dal pilota di un jet decollato dalla portaerei americana Nimitz. Nel secondo filmato chiamato Gimbal, si sente la voce di uno dei piloti dire «guarda quell’oggetto» indicando qualcosa che si muove controvento. «Mio Dio, stanno tutti andando controvento, guarda quella cosa amico...», si sente dalla voce di uno dei due piloti. Infine l’ultimo video ribattezzato Go Fast, che risale al 2015, un oggetto non identificato sorvola il mare. Qualcuno dell’equipaggio chiede: «cosa è quello?» e «cosa è quello, amico?». Si tratta in tutti e tre casi di video relativi a missioni di allenamento in spazi militari aerei controllati da parte della Marina. Per questo le autorità militari, dopo averle attentamente studiate, si sono decise a dire la loro, accendendo così un dibattito che infiamma gli Stati Uniti.
Gradisher ha spiegato alla Cnn che la Marina americana si è decisa a questa operazione di trasparenza sugli avvistamenti degli Ufo peri incoraggiare soprattutto le reclute a riprendere i fenomeni aerei non identificati quando vengono avvistati in prossimità di aeroporti, minacciando l’incolumità dei piloti. «Ci sono incursioni frequenti nei nostri campi di addestramento», ha rivelato il portavoce, «e rappresentano un pericolo per la sicurezza in volo dei nostri aviatori e per le nostre operazioni. Per molti anni, i nostri aviatori non hanno riportato queste incursioni a causa dello stigma associato alla terminologia e alle teorie precedenti su cosa poteva esserci o meno in quei video». Intanto nella misteriosa “Area 51”, una delle più segrete basi di addestramento per l’aeronautica militare americana che sorge nel deserto del Nevada i ricercatori continuano ad approfondire la presenza in cielo di corpi estranei. Proprio oggi era programmata la Storm Area 51, un assalto per gioco alla base, a cui avevano aderito via internet ben 3,5 milioni di persone. Ovviamente l’appuntamento è stato cancellato, con la minaccia di arresto per chi si sarebbe presentato. Area 51 è infatti assolutamente off-limit ed è in una no-fly zone, sia per aerei militari che civili.