Gori ha deciso: resta sindaco (ma con le mani in Regione)
«Sono tornato a Bergamo a fare il sindaco, ma sento la responsabilità di impostare il nuovo progetto di opposizione in Consiglio Regionale. Sarà un'opposizione ferma, com'è giusto che sia, basata sul grande lavoro di elaborazione che ha accompagnato la mia candidatura. Il centrosinistra in Regione riparte dai suoi diciotto consiglieri, che riunirò nei prossimi giorni e con i quali inizieremo a costruire questa nuova fase. Riguardo al mio futuro, deciderò nei tempi che la legge prevede, senza fretta. Nel frattempo farò entrambe le cose, il sindaco di Bergamo a tempo pieno e l’impostazione del lavoro in Regione». Questa è stata la dichiarazione con la quale Giorgio Gori giovedì mattina ha pensato di diradare le nebbie che sono calate su di lui dopo la tornata elettorale che lo ha visto sconfitto nel suo tentativo di conquistare Palazzo Lombardia.
Una dichiarazione con la quale Gori non rivela il suo futuro fino in fondo, ma che pare dettata più dal mettere due punti fermi. Il primo in Regione Lombardia, dove è prevedibile che i giochi di potere nelle fila dell’opposizione si siano già scatenati approfittando della “vacanza” del candidato Gori: c’è da designare il capogruppo, ci sono da decidere le linee guida dell’opposizione dei prossimi cinque anni e probabilmente in questa direzione deve essere letta la nota diffusa stamane da Gori.
Il secondo paletto va a piantarsi a Palazzo Frizzoni: Gori già stamattina si è presentato presto nel suo ufficio di piazza Matteotti e ha già chiesto a tutti gli assessori e al direttore generale Bertola di incontrarlo in questi giorni, per rientrare sulle partite che sono ancora aperte in città. In questo momento è al lavoro nella tradizionale riunione di Giunta del giovedì e c’è da star certi che ricomincerà a martellare come ha fatto dall’inizio del mandato fino al febbraio scorso, quando è entrata nel vivo la campagna elettorale.
Rimangono aperti spiragli sul futuro: molti esponenti del centrosinistra cittadino, soprattutto dopo aver visto il risultato in città del “test” su Gori rappresentato dalle elezioni regionali, lo vogliono come candidato alle prossime comunali del giugno 2019. Gori vorrà valutare con attenzione la cosa e per questo motivo ha preso ulteriore tempo per capire se ci sono o meno i presupposti per tentare un Gori bis. Nel frattempo, l’Assessore Brembilla si dovrà ritrovare inondato dai soliti messaggi del sindaco sulle buche in città.