Da Grom si lavora solo col sole Già da due anni (e mica tutti)
Nei giorni scorsi è uscita la notizia che «da Grom si lavora solo col sole». Così ha titolato IlPost, citando un comunicato del 15 luglio di S.I.Ve.M.P. Veneto, che a sua volta riportava un articolo del Corriere della Sera, rimarcando: «Niente lavoro quando piove. La gelateria cambia le regole. Accordo Grom-sindacati». Repubblica Torino, il 14 agosto, parlava di «piccola rivoluzione nella catena di negozi». E domenica 17 agosto RaiNews scriveva del «meteo che cambia i contratti».
In realtà, l'accordo è in vigore dal 1 luglio 2012, quindi da due anni, l’adesione è a totale discrezione del dipendente e non prevede né diminuzione di salario né di orario lavorativo.
Il metodo è semplice: le straordinarie lavorate vanno a costituire una banca ore, registrata digitalmente. In caso di previsioni di maltempo, il responsabile di negozio (a ciascuno di loro è stato fatto un corso di meteorologia) concorda con il lavoratore l’assenza per quel giorno, scalando le ore da quelle del “deposito straordinarie” messo da parte. Un vantaggio: trattandosi comunque di ore straordinarie, vengono retribuite con maggiorazione. Un limite: se piove e il dipendente vuole stare a casa ma non ha accantonato ore straordinarie, l’escamotage non si può utilizzare. Tocca andare a lavorare.
Federico Grom (a sinistra) e Guido Martinetti (a destra)
Grom è una catena di gelaterie che conta 650 dipendenti, l’84 percento dei quali sotto i 35 anni. Impiegati in 63 negozi (5 all’estero, a New York, Parigi, Osaka, Malibu, Tokyo), la maggior parte di loro ha firmato un contratto a tempo determinato.
L’azienda, fondata a Torino nel 2003 da due ragazzi, Federico Grom e Guido Martinetti, nacque da un investimento iniziale di 32.500 euro per socio, prestiti a fondo perduto da parte dei genitori e un finanziamento bancario di 60mila euro. Oggi fattura 30 milioni di euro all’anno. A voi il conto dei chili di gelato che partono, in miscela, dal laboratorio di Torino, prima di essere mantecati freschi – ogni giorno – in negozio.
Anche a Bergamo c’è una gelateria Grom, al civico 60 di Viale Papa Giovanni XXIII, dove lavorano 16 ragazzi, dalle 10.30-11.00 del mattino a mezzanotte. A quanto pare, qualcuno di loro non ha sottoscritto l'accordo, perché anche oggi - e oggi pioveva -, il negozio era aperto. Comunque, il gusto più venduto ai bergamaschi (o ai turisti della Città Bassa) è la Crema di Grom. Che mescola uova di galline allevate a terra, le paste di meliga di un panettiere di Battifollo (Cuneo) e cioccolato fondente Colombia setacciato fine. Cioè.