La replica

Medici per i turisti nelle valli, l'Ats tranquillizza: «Situazione sotto controllo»

I sindaci avevano espresso preoccupazioni per la carenza di dottori necessari a garantire il servizio

Medici per i turisti nelle valli, l'Ats tranquillizza: «Situazione sotto controllo»
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Dopo le preoccupazioni espresse dai sindaci delle Valli per la carenza dei medici per il servizio di guardia medica turistica, in serata è arrivata la risposta dell’Ats di Bergamo dalla quale emerge un barlume di speranza. Per sopperire alle possibili mancanze, infatti, da settimana prossima l’Ordine dei Medici ha abilitato giovani neolaureati che saranno immediatamente contattati da Ats e dalle Asst.

«Sei Agenzie di Tutela della Salute di Regione Lombardia sono interessate al servizio di guardia turistica – si legge in una nota diffusa dall’Ats di Bergamo -, un servizio chiamato a rafforzare le normali attività di assistenza medica generica nelle località a forte flusso turistico, con numeri importanti soprattutto per quanto riguarda la zona della Valtellina (Ats Montagna) e il territorio delle Valli bergamasche».

«È piuttosto difficile trovare medici disponibili, anche se i servizi dell’Agenzia di Tutela della Salute e le Asst stanno facendo di tutto per reperirne, anche da altre provincie – prosegue il comunicato -. In questo momento i pochi medici che Ats riesce a trovare vengono incaricati di sostituire i medici di medicina generale che sono la priorità per l'assistenza dei nostri cittadini».

In ogni caso i turisti e i primi cittadini possono stare tranquilli. «Dal punto di vista sanitario la situazione non è assolutamente preoccupante – rassicura l’Ats -. I turisti possono chiamare al numero 116-117 la continuità assistenziale, tutti i giorni festivi e la sera dalle 20 fino al mattino alle 8. Qualora abbiano necessità di ricette, possono rivolgersi al loro medico di cure primarie che può inviare via Whatsapp, sms o email il codice per le ricette dematerializzate, accettate in qualsiasi farmacia. Nei casi di urgenza possono comunque recarsi in pronto soccorso».

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