Nel centro storico

Guidava la moto senza patente, revisione e assicurazione: rischia una maxi multa di seimila euro

Fermato a Brembate Sopra un 45enne della Valle Imagna. Tre violazioni del Codice della strada, che potrebbero costargli care

Guidava la moto senza patente, revisione e assicurazione: rischia una maxi multa di seimila euro
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Una maxi multa da poco più di seimila euro: è ciò che si prospetta a un quarantacinquenne, residente in Valle Imagna, fermato sabato 8 marzo a Brembate Sopra. Tra le diverse violazioni, anche la guida senza patente e senza assicurazione.

Tre violazioni al Codice della strada

Il motociclista, di origini extracomunitarie come riporta L'Eco di Bergamo, è stato fermato in mattinata a Brembate Sopra, in via IV Novembre - in pieno centro storico.

Diverse le violazioni al Codice della strada riscontrati dagli agenti della polizia locale. Prima su tutte, il fatto che l'uomo fosse alla guida di un ciclomotore Kimco 50 cc senza essere in possesso della patente di guida. La sanzione, in questo caso, parte da un minimo di 5.100 euro, insieme al fermo amministrativo della durata di tre mesi.

Il quarantacinquenne non solo guidava senza aver conseguito la patente, ma c'erano problemi anche con il mezzo su cui si trovava: il ciclomotore, infatti, era senza due revisioni (un'altra sanzione di 346 euro), mentre l'assicurazione obbligatoria risultava scaduta.

La sanzione, qui, è di 866 euro, oltre al sequestro immediato del mezzo, che potrebbe essere confiscato se la multa non dovesse venire pagata. Totale complessivo: poco più di seimila euro.

Commenti
Marco

Se malauguratamente si dovesse avere un incidente con uno di questi individui senza assicurazione, poi chi risarcisce??? Io pago l'assicurazione per cosa?? Non cambierà mai nulla

Gabriele

La legge deve essere uguale per tutti , ben vengano i controlli

Marcello

"Un 45enne della Valle Imagna..." hahahahaha. Il politically correct è involontariamente comico.

Duccio

Al loro paese è normale..

Alessandro

Questi vogliono solo i diritti in Italia, i doveri non sanno nemmeno che sono

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