Sentenza storica

Ha atteso 23 anni per fare causa al padre mai conosciuto: il Tribunale di Bergamo gli dà ragione

Su Repubblica, l'avvocato Simeone spiega l'importanza di questa decisione. All'oggi 38enne è stato riconosciuto un risarcimento di ben settantamila euro

Ha atteso 23 anni per fare causa al padre mai conosciuto: il Tribunale di Bergamo gli dà ragione
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Una sentenza a suo modo storica, che certamente potrà fare giurisprudenza, emessa dal Tribunale di Bergamo. Ne ha parlato su Repubblica l'avvocato del Comitato Scientifico de “Il Familiarista”, portale interdisciplinare in materia di diritto di famiglia di Giuffrè Francis Lefebvre, Alessandro Simeone e riguarda un 38enne che, ben 23 anni dopo aver scoperto chi fosse suo padre, ha deciso di fare causa al genitore chiedendogli il risarcimento per il tempo passato e per il danno di non aver mai potuto conoscere e avere un padre.

I giudici hanno dato ragione al dante causa, costringendo l'ormai anziano genitore a versare ben settantamila euro sul conto del figlio. Il padre durante il processo si era difeso ammettendo di aver avuto relazione con la madre del 38enne sebbene fosse già sposato, ma ha anche sostenuto che per lungo tempo nessuno si era fatto sentire e che, dunque, lui non aveva fatto il genitore per non essere stato messo nella condizione di esserlo. Il Tribunale, però, non ha accolto queste motivazioni.

Come spiega l’avvocato su Repubblica, si tratta di una sentenza importante, in ambito familiare, perché "segna" alcuni importanti concetti: innanzitutto che non conta il tempo trascorso, in questo caso addirittura 23 anni, dalla scoperta effettiva della genitorialità, e poi che non conta nemmeno il fatto «che un figlio, pur raggiunta la maggiore età, non abbia mai mosso alcuna obiezione al presunto padre e abbia preferito aspettare così tanto tempo prima di “presentare il conto”, incolpando il genitore dei suoi fallimenti professionali e personali». La prescrizione per il risarcimento del danno comincia infatti a decorrere solo dopo che una sentenza ha accolto la domanda di riconoscimento del figlio. Ma tale domanda non è soggetta ad alcun termine temporale e può essere presentata addirittura anche dopo la morte del padre. In altre parole, chi è fuggito dalle proprie responsabilità genitoriali e chi invece non è mai stato avvertito di essere diventato genitore vengono posti sullo stesso livello.

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