I dubbi sul termine «congiunti» (ai fidanzati tocca portare ancora pazienza)
Le indicazioni poco chiare date il 26 aprile dal premier Conte lasciano tanti dubbi agli italiani. Uno dei temi più sentiti è se le persone potranno rivedere il/la proprio/a partner
La premessa da fare è che il nuovo Dpcm, annunciato la sera del 26 aprile dal premier Conte e riguardante la "fase 2" che prenderà il via dal 4 maggio, ancora non è stato spiegato e interpretato. Le uniche cose che si sanno sono quelle che sono state riferite dal Presidente del Consiglio durante il suo discorso alla Nazione. E le domande, come c'era da aspettarsi, sono veramente tante. In particolare quelle legate agli spostamenti.
Tutto come prima, più «i congiunti». Stando alle parole del premier, cambia ben poco. All'interno del territorio regionale di residenza, infatti, servirà ancora l'autocertificazione per muoversi e lo si potrà fare soltanto per «comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità o per motivi di salute», come è anche adesso. A queste opzioni, però, se ne aggiunge un'altra: saranno infatti consentiti «gli spostamenti per incontrare congiunti purché venga rispettato il divieto di assembramento e il distanziamento e vengano utilizzate le mascherine». Il termine chiave è "congiunti".
"Congiunti", termine ambiguo. Sin dagli istanti successivi all'annuncio di Conte, sul web (e non solo) tanti si sono iniziati a chiedere: che significa "congiunti"? Potrò finalmente riabbracciare il mio fidanzato/fidanzata? Il tema è delicato, perché la parola utilizzata, in termini giuridici, si presta ad alcune ambiguità. Il concetto di "congiunti" non è definito correttamente e con chiarezza nell’ordinamento giuridico e appare essere molto vago. Per dire: alcuni vocabolari, come Treccani, considera "congiunti" solo i parenti; altri, come Zanichelli, considera "congiunti" anche i legami più stretti ma non di sangue o di legge.
I fidanzanti sarebbero esclusi. Ricercando altri esempi nell'ordinamento italiano, all'articolo 307, comma 4, del Codice Penale, per "congiunti" si intendono «ascendenti, discendenti, coniuge, la parte di un’unione civile tra persone dello stesso sesso, fratelli, sorelle, gli affini nello stesso grado, gli zii e i nipoti». Dunque non i fidanzati, che non hanno tra loro legami di sangue o un rapporto civile che disciplini legalmente il loro rapporto. Molte persone, però, fanno notare che ha poco senso vietare le visite ai fidanzati e permetterle invece a zii o cugini.
Si attendono chiarimenti. Il dilemma resta aperto. Come già accaduto in passato, è probabile che da qui al 4 maggio le autorità si trovino obbligate a fare molte precisazioni riguardanti diversi passaggi del Dpcm e che potrebbe, dunque, anche essere modificato rispetto alla sua versione attuale. Si spera che venga fatta un po' di chiarezza.