I familiari delle vittime Covid chiedono 100 milioni di risarcimento a Conte, Speranza e Fontana
L’avvocato Consuelo Locati, legale rappresentante del comitato Noi Denunceremo, notificherà l'atto di citazione oggi pomeriggio (mercoledì 23 dicembre) a nome di circa 500 famigliari. Si chiede un indennizzo medio di 200 mila euro a persona
Un indennizzo medio di duecentomila euro a persona, per un risarcimento complessivo che si aggira intorno ai cento milioni di euro. È il contenuto dell’atto di citazione al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, al governatore lombardo Attilio Fontana e al ministro della Salute Roberto Speranza che l’avvocato Consuelo Locati, legale rappresentante del comitato Noi Denunceremo, notificherà oggi pomeriggio (mercoledì 23 dicembre) a nome di circa 500 famigliari delle vittime di coronavirus.
Nello specifico, saranno contestate in sede civile le gravissime omissioni delle autorità pubbliche regionali lombarde e governative, a partire dalla chiusura e immediata riapertura del pronto soccorso dell’ospedale di Alzano Lombardo il 23 febbraio scorso, la mancata tempestiva chiusura dei comuni di Alzano e Nembro, che secondo il comitato avrebbe potuto prevenire il lockdown nazionale della scorsa primavera e, di conseguenza, le gravissime ricadute economiche e sociali di cui si iniziano a vedere gli effetti. «Il comitato Noi Denunceremo ha fino ad ora depositato in sede penale 300 esposti in cui si raccontano storie senza mai identificare reati o eventuali colpevoli – spiega l’avvocato Locati -. Tuttavia, il lavoro di ricerca svolto in questi mesi ci ha permesso di identificare chiare responsabilità anche in ambito civile».
I procuratori del Comitato contesteranno anche la mancanza di un piano pandemico nazionale e di un piano regionale aggiornato e quindi attuativo, che avrebbero consentito una maggiore fluidità operativa con una chiara catena di comando. Questi piani avrebbero anche permesso a Regione Lombardia di predisporre adeguate scorte di tamponi, reagenti e dispositivi di protezione individuale durante la prima ondata.
«Noi Denunceremo non si costituirà parte civile – sottolinea il presidente Luca Fusco –. Abbiamo sempre detto che il nostro obiettivo non sarebbero mai stati gli indennizzi, bensì la verità. Allo stesso tempo, abbiamo ritenuto opportuno mettere a disposizione dei nostri associati tutto il know-how del team dei nostri legali a cui potranno affidarsi a loro discrezione. Ci tengo a precisare che il comitato vede in questa azione giudiziaria un chiaro atto politico. Un tentativo per tracciare una linea ben definita tra ciò che è considerato accettabile e ciò che non deve mai esserlo, in alcun modo. Queste denunce sono il nostro regalo di Natale a chi avrebbe dovuto fare e non ha fatto, mentre in Italia, il 25 di dicembre, ci saranno 70 mila sedie vuote. Con una adeguata pianificazione, cosi come richiesto più e più volte dall’Unione Europea e dall’Organizzazione mondiale della sanità, siamo sicuri ce ne sarebbero state molte meno».