I giovani bergamaschi attratti dall'agricoltura: è boom di progetti finanziati da Regione
Negli ultimi cinque anni Regione Lombardia ha finanziato nell’ambito del Piano di Sviluppo Rurale ben 225 domande di giovani agricoltori orobici, sul totale regionale di 1.096 richieste

Chi l’ha detto che la Bergamasca è piena di braccia rubate all’agricoltura? Anzi, si può dire che è vero l’esatto contrario. La nostra provincia, come sottolinea Coldiretti Bergamo, detiene un vero e proprio primato, ponendosi nell’orizzonte lombardo come una terra di giovani agricoltori. Negli ultimi 5 anni Regione Lombardia ha finanziato nell’ambito del Piano di Sviluppo Rurale ben 225 domande di giovani agricoltori su un totale regionale di 1.096. Seguono in questa speciale classifica le province di Brescia con 204 domande e Como, con 44 istanze.
«È importante sostenere con misure adeguate le aspirazioni dei giovani che hanno scelto di costruirsi un futuro in agricoltura - sottolinea Daniele Filisetti, delegato provinciale Coldiretti Giovani Impresa –. È favorendo il ricambio generazionale che il settore si arricchisce di competenze moderne e di visioni innovative. Anche per questa ragione il settore è tornato ad essere strategico per la ripresa economica e occupazionale, con le campagne che sono diventate attrattive per tanti giovani consapevoli di svolgere un lavoro non residuale ma essenziale per la comunità, come è stato dimostrato anche durante la recente emergenza sanitaria».
Ulteriori 26 domande sono in fase istruttoria e gran parte dei progetti finanziati sono stati presentati da giovani che operano in zone montane. «Il dinamismo delle aziende agricole di montagna è in continua espansione - afferma Alberto Brivio, presidente di Coldiretti Bergamo -. Il sostegno di Regione Lombardia a queste realtà è fondamentale perché contribuisce a creare nuove prospettive e ad evitare lo spopolamento e il dissesto ambientale di aree territorialmente fragili. Ringraziamo Fabio Rolfi, assessore regionale all’agricoltura, alimentazione e sistemi verdi, per avere da sempre creduto nelle potenzialità delle giovani aziende e per aver lavorato affinché fosse aumentata l’entità dei contributi”.
La Regione Lombardia ha infatti modificato i parametri del Piano di Sviluppo Rurale riguardanti gli importi dei premi concessi per il primo insediamento di giovani agricoltori. I contributi saranno alzati da 20mila a 40mila euro per quelli in zone non svantaggiate di montagna e da 30mila a 50mila euro quelli presenti in zone svantaggiate di montagna. Modifica che è stata anche approvata nei giorni scorsi dalla Commissione europea.
«Adesso - prosegue Brivio - bisogna affiancare a queste misure interventi finalizzati a potenziare i servizi e le infrastrutture digitali, a partire dalla banda larga. Un grande lavoro dovrà essere fatto anche per costruire nuove filiere e rafforzare sbocchi commerciali e progettualità con altri comparti, ad esempio turismo e artigianato. La rinnovata attrattività della campagna per i giovani si riflette nella convinzione comune che l’agricoltura sia diventata un settore capace di offrire e creare opportunità occupazionali e di crescita professionale. Se consideriamo che nei primi sei mesi dell’anno i nostri uffici hanno seguito l’apertura di 61 nuove aziende, questo significa che nonostante tutto il Covid-19 non ha fermato la voglia di fare impresa in questo comparto».