I lavori al cantiere di Chorus Life procedono. E già si pensa di esportare il modello
Il 21 febbraio c'è stata una conferenza nell'area dell'ex Ote, tra via Serassi e via Bianzana, per mostrare lo stato di avanzamento del progetto
Dire che stia prendendo forma è francamente esagerato. Ma Chorus Life ormai è molto più di una semplice idea nella testa del suo ideatore, il Cavalier Domenico Bosatelli, patron di Gewiss. Concluse le operazioni di bonifica, a febbraio sono finalmente partiti gli scavi in quel dell'area ex Ote, lì dove sorgerà l'avveniristico quartiere. E il 21 febbraio la Costim, società nata appositamente per concretizzare il progetto, ha organizzato una conferenza stampa nel grande cantiere "incastrato" tra via Serassi e via Bianzana per mostrare i primi progressi.
Da vedere, sinceramente, c'è ancora poco. Se non una distesa di terra lì dove fino a due anni fa circa c'era un'enorme area industriale dismessa da anni e in degrado. La cosa che colpisce di più, però, è l'enorme scavo che è già stato realizzato lì dove sorgerà la nuova, futuristica arena (che fungerà sia da palazzetto dello sport che da area eventi). Dei grandissimi puntoni sono stati installati per rafforzare le paratie e anche soltanto quel "buco" lascia intuire quanto sarà maestosa la struttura che proprio lì dovrebbe nascere. Come hanno affermato i tecnici presenti, attualmente è in corso l'implementazione dell'area di cantiere lungo via Serassi, con l'aggiunta di numerosi baraccamenti e apprestamenti atti a ospitare i vari lavoratori, che arriveranno ad essere addirittura cinquecento. Da qui ai prossimi mesi verranno sbancati 250mila metri cubi di terra per impostare le future fondazioni.Prima di permettere un piccolo giro nel quartiere, però, la stampa ha potuto ascoltare le parole di tre dei principali protagonisti di questo grande progetto: Bosatelli per l'appunto, Francesco Percassi dell'Impresa Percassi e presidente di Costim, e l'architetto e urban designer Joseph Di Pasquale. Percassi ha sottolineato come i tratti fondamentali del progetto siano ormai definiti e come l'unica cosa ora necessaria sia «lavorare, lavorare e lavorare. È una sfida appassionante. Domenico (Bosatelli, ndr) è stato chiaro: vuole che le tempistiche siano rispettate. Per questo ce la stiamo mettendo tutta, sfruttando le migliori risorse e le migliori tecnologie per realizzare Chorus Life nei tempi richiesti ma anche rispettando gli alti standard di innovazione e qualità necessari in un progetto di questa portata».
Di Pasquale ha invece posto il focus sul lato architettonico del progetto, innovativo e «pensato per essere più una scenografia che protagonista. Abbiamo ragionato sempre sulla necessità di creare degli spazi in grado di portare all'unione di tre diverse generazioni. Solo questo scambio di esperienze, a nostro parere, può migliorare il nostro futuro». Bosatelli, infine, dopo aver ricordato le origini di Chorus Life, ha parlato molto anche del suo possibile sviluppo: «Si tratta di un "format" esportabile. Partiamo da Bergamo, ma abbiamo già avuto contatti per ripetere questo grande progetto in altre parti della Lombardia, dell'Italia e del mondo. Ci sono diversi grandi imprenditori e grandi realtà interessati a investire in qualcosa del genere. Questo è solo un punto di partenza. Pensate alle navi da crociera: la struttura è identica, cambiano soltanto le finiture, le personalizzazioni. Sarà così anche Chorus Life».
La nuova arena vista da fuori
Arena in modalità sport
Arena in modalità evento
Arena in modalità concerto
Wellness area
L'hotel
Il residence
La via dello shopping
Insomma, l'idea di fondo è che il nuovo quartiere di Bergamo che sorgerà all'ex Ote diventi un modello esportabile, così da creare tanti altri Chorus Life in Italia e nel mondo. «Procediamo un passo alla volta - ha concluso Bosatelli -: ora Bergamo, poi la Lombardia, poi vedremo. Ripeto, abboccamenti ci sono stati, ma dobbiamo procedere con calma. Di sicuro, il progetto Chorus può avere delle ricadute positive sull'economia pazzesche. Cento Chorus Life in Italia significherebbero migliaia di posti di lavoro sia in fase di costruzione che, dopo, nella gestione dei vari servizi presenti nei quartieri. Economia che si muove, innovazione. Tutto questo può vale quasi un punto percentuale del Pil». Le prime costruzioni dovrebbero iniziare a essere realizzate a settembre di quest'anno, mentre la data di fine lavori è fissata per l'8 aprile 2022.