nulla di fatto

Flop della manifestazione No Green Pass alla stazione di Bergamo: niente disagi

Scatta l'obbligo della certificazione per salire a bordo dei treni a lunga percorrenza. In piazzale Marconi si sono presentati meno di dieci contestatori

Flop della manifestazione No Green Pass alla stazione di Bergamo: niente disagi
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di Federico Rota

Era stato annunciato come il giorno del blocco totale di 54 stazioni ferroviarie italiane, compresa quella di Bergamo. Da oggi (1 settembre), infatti, il Green Pass si dovrà necessariamente mostrare anche per salire a bordo dei treni a lunga percorrenza. Ma alla prova dei fatti la manifestazione, in città, è stata un flop: in piazzale Marconi si sono presentate meno di dieci persone contrarie all’obbligo della certificazione e i treni sono partiti in orario, compreso il Freccia Rossa delle 16 diretto a Roma Termini.

I manifestanti avevano trovato nei social, in particolare nelle chat di Telegram, il terreno ideale per alimentare la protesta, dicendosi intenzionati a impedire o ritardare la partenza dei convogli. «Bergamo non pervenuta - commenta un signore con un pizzico d’amarezza -. Sono venuto per vedere se, effettivamente, quanto annunciato si sarebbe tradotto in realtà. Non si sviluppa un vaccino in un anno partendo da zero».

Per evitare disagi ai pendolari, già dalle 13 una ventina di agenti della Polizia di Stato si sono schierati all’esterno della stazione, mentre altri erano presenti sui binari. Poco dopo le 15 è arrivato in piazzale Marconi anche il questore Maurizio Auriemma, ma la situazione è sempre rimasta sotto controllo, senza alcun segnale d’allarme.

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Solo una persona non è riuscita a salire a bordo del Freccia Rossa perché sprovvista di Green Pass. Al termine dei controlli, se ne è andato dalla banchina amareggiato ma senza protestare. «I viaggiatori sanno quali documenti vengono richiesti», commenta un dipendente delle ferrovie incaricato di eseguire i controlli. «Oggi, almeno per il momento, non c’è stata alcuna protesta. Anche a bordo, nel viaggio di andata da Roma a Bergamo, non è stato fermato alcun contestatore», conferma il capotreno del Freccia Rossa.

Il raduno era previsto alle 14.30, il blitz vero e proprio dalle 15. In realtà, le poche persone contrarie al Green Pass sono arrivate alla spicciolata solo un’ora più tardi, fermandosi in piazzale Marconi a parlare tra loro e con i giornalisti, pacificamente e senza creare disagi a pendolari e viaggiatori.

«Sono contrario al vaccino perché lo ritengo una terapia non adatta - spiega un secondo manifestante, un sardo da qualche tempo residente a Bergamo -. Le cure per il Covid esistono, non voglio fare da cavia a un farmaco sperimentale. In tv e sui giornali sento sempre un’unica voce, senza che nessuno sollevi dubbi sull’efficacia dei vaccini. L’estensione dell’obbligo del Green Pass mi preoccupa, credo che limiti le libertà personali e trovo l’approccio del Governo anticostituzionale. I numeri del Covid non giustificano questi provvedimenti, nel bilancio delle vittime sono stati conteggiati anche tanti anziani morti non a causa del virus, ma perché hanno contratto questa infezione essendo già malati».

«Lavoro nella scuola ma sto pensando di cambiare professione - conclude un terzo -. Ci stanno rendendo la vita impossibile. Ho contratto il Covid a marzo, ho gli anticorpi, non mi serve il vaccino. Però me lo impongono per poter usufruire di determinati servizi, così sono costretto a pagarmi i tamponi ogni due giorni. Uno Stato che non permettere di scegliere non è un Paese libero, se la strada è questa, che impongano l’obbligo vaccinale».

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