I novanta giorni di Crisanti per studiare le carte dell'inchiesta della Procura di Bergamo
Il direttore del dipartimento di Microbiologia molecolare e virologia a Padova è stato nominato consulente dai magistrati nell'indagine sulla mancata zona rossa e l'ospedale di Alzano. Al suo fianco anche il professore Ernesto d'Aloja e un'esperta di statistica
Due ore per definire i dettagli, il piano di lavoro, il team. Tanto è durato l'incontro avvenuto ieri (lunedì 22 giugno) in Procura a Bergamo tra il professor Andrea Crisanti, direttore del dipartimento di Microbiologia molecolare e virologia a Padova, e la squadra di magistrati "capitanata" dal procuratore aggiunto Maria Cristina Rota che sta indagando sulla gestione dell'emergenza Covid in Bergamasca. Al centro dell'incontro, l'ufficializzazione della nomina di Crisanti come consulente tecnico nell'inchiesta, che tocca principalmente due filoni: la mancata zona rossa in Val Seriana e la gestione dell'ospedale di Alzano Pesenti-Fenaroli il 23 febbraio scorso (e i giorni immediatamente successivi).
Fuori dagli uffici di Piazza Dante, Crisanti ha rilasciato alcune dichiarazioni ai giornalisti presenti. Una, in particolare, sull'ospedale di Alzano: «Se all’ospedale di Schiavonia (che fu chiuso, ndr) avessimo fatto come ad Alzano, sarebbe stata una strage». Finito l'incontro, invece, il professore ha detto: «C’è un lavoro enorme da fare, inizierò leggendo tutte le informazioni che mi sono state consegnate. Ci sono aspetti scientifici, legali e gestionali da valutare, che si sono intersecati tra loro. Vedremo. Mi sono preso novanta giorni per valutare il tutto».
La questione, come ripete da tempo Rota, è tutt'altro che semplice. La Procura, infatti, deve valutare l'esistenza di un nesso scientifico tra la mancata zona rossa e/o la gestione dell'ospedale di Alzano e l'esplosione di contagi e morti da Covid in Bergamasca. Per questo è stato chiamato Crisanti, che non opererà da solo: secondo quanto riportato dal Corriere Bergamo, il professore sarà affiancato anche Ernesto d'Aloja, medico legale e professore all'Università di Cagliari, e da un'esperta di statistica di cui ancora non si conosce il nome.