I numeri restano «importanti», ma la curva epidemica sta scendendo. Parola di Ats
Secondo l'Agenzia di tutela della salute «inizia a delinearsi una prima discesa». Il rapporto tra nuovi casi e tamponi è all’8 per cento. Nelle scuole i nuovi positivi diminuiscono del 35 per cento e anche la situazione nella Bassa migliora. In calo anche la richiesta di posti letto per i ricoveri
«I numeri confermano finalmente un’iniziale diminuzione dei casi positivi». A dare il tanto sperato (quanto felice) annuncio è stato il direttore generale dell’Ats Massimo Giupponi in occasione del consueto appuntamento settimanale con i sindaci della Bergamasca. «Non dobbiamo però abbassare la guardia – sottolinea Giupponi – siamo ancora in presenza di numeri importanti».
«Con i 177 nuovi positivi di oggi (venerdì 27 novembre) inizia a delinearsi una prima discesa della curva epidemica – spiega il dottor Alberto Zucchi, direttore del servizio epidemiologico aziendale dell’Ats -. Ciò è verificabile anche dal rapporto tra nuovi casi positivi e tamponi diagnostici, pari all’8 per cento e anch'esso nuovamente in decremento. Un andamento simile si registra anche a livello regionale con un rapporto pari al 12,9 per cento, ormai sostanzialmente allineato con il dato medio nazionale. Un decremento ancora più marcato si registra nel monitoraggio delle scuole, con una diminuzione del 35 per cento dei nuovi casi positivi. Ciò conferma, quindi, come in questa fase assumano maggiore rilievo i focolai intra-famigliari». Per quanto riguarda nello specifico la nostra provincia, anche l'area della Bassa Bergamasca, la zona più critica da un paio di mesi a questa parte, mostra i primi segnali di miglioramento «in particolare per gli ambiti di Romano di Lombardia e di Dalmine», aggiunge Zucchi.
Il trend positivo è confermato anche dalle indicazioni provenienti dalle strutture ospedaliere del territorio, che iniziano a pensare ad una riduzione dei posti letto Covid per una ripresa graduale dell’attività ambulatoriale ordinaria (nel merito l’Ats sta guidando un tavolo per poter definire, insieme alle strutture pubbliche e private, le liste d’attesa e le relative priorità). Per quanto riguarda l’attività di ricovero, calano quelli ordinari dei pazienti Covid, pari a 176, mentre restano stabili le terapie intensive con 81 posti letto occupati. Infine, anche sui pronto soccorso della provincia non si registrano particolari pressioni determinate dai casi di coronavirus.
Nel frattempo prosegue l’organizzazione e la distribuzione dei kit per l’esecuzione dei tamponi antigenici rapidi. In particolare sono stati messi a disposizione 12.500 kit per il setting delle scuole alle tre Asst del territorio (Papa Giovanni XXIII, Bergamo Est e Bergamo Ovest), che questa settimana hanno iniziato ad effettuare i primi test. Ulteriori 17 mila kit sono stati messi a disposizione per gli ospiti e gli operatori di Rsa, Rsd e Css. «A breve si inizierà la distribuzione dei tamponi rapidi anche per i medici di medicina generale – precisa il direttore sanitario Carlo Alberto Tersalvi –. Stiamo individuando e verificando con le Amministrazioni comunali, che ringrazio per la collaborazione, le sedi più adeguate. L’organizzazione vede il coinvolgimento dei 34 Centri di riferimento territoriale».
Anche le attività di indagine epidemiologica e di tracciamento dei contatti sono state incrementate. Al momento vi si dedicano 10 collaboratori amministrativi e 27 medici che hanno risposto al bando di protezione civile, impiegati principalmente nel settore Bergamo Ovest, ossia la Bassa. È in partenza inoltre, un sistema di tracciamento automatico per la presa in carico di pazienti positivi.