Il video

Il dialogo di Gori con altri sindaci del mondo sulle misure per affrontare il Coronavirus

Il dialogo di Gori con altri sindaci del mondo sulle misure per affrontare il Coronavirus

Un dialogo virtuale che unisce politici e primi cittadini provenienti da tutto il mondo: il tema è quello della solidarietà ai tempi del Coronavirus. I sindaci Giorgio Gori di Bergamo, Antonio Decaro di Bari, o Ada Colau di Barcellona moderati dall’europarlamentare e capo-delegazione del Pd a Bruxelles Brando Benifei, discuteranno riguardo le difficoltà vissute nel corso di questa emergenza sanitaria, ma anche del coraggio, dell’inquietudine e delle speranze necessarie a ripartire dopo settimane di blocco delle attività.

Al dialogo parteciperanno anche ulteriori ospiti illustri tra cui il vicepresidente della Commissione europea Frans Timmermans, l’ex primo ministro greco Alexis Tsipras e il musicista Paolo Fresu. La maratona live sarà trasmessa in contemporanea da diverse pagine Facebook, incluse quelle dei partecipanti. Qui il video della diretta:

«Nessuno può pensare di mettersi in salvo da solo, la solidarietà europea è l’unica condizione per riuscirci – ha sottolineato il sindaco Giorgio Gori -. Alcuni Paesi arrivano davanti a questa crisi più forti, altri più fragili, ma tutti quanti dobbiamo essere consapevoli che il virus non si ferma davanti ai confini nazionali. Abbiamo il dovere noi amministratori, i politici e i cittadini d’Europa di spingere la solidarietà di uno Stato verso l’altro. Spero vivamente che questa sia la politica che si imporrà nei prossimi giorni, al di là dell’appartenenza politica e dalle posizioni geografiche».

Bergamo è infatti la città dove l’epidemia si è manifestata con maggiore violenza: sono stati oltre 650 i decessi registrati in città e oltre 5 mila quelli verificatisi in provincia. Numeri diversi da quelli forniti dalle autorità nazionali e regionali perché, come ha spiegato Gori «arrivano dagli uffici anagrafe e non tengono conto delle poche persone a cui è stato fatto il tampone. Dalla città che ha sofferto forse più di altre è però giusto dare un messaggio di speranza. Negli ultimi 10 giorni la situazione è migliorata e si registra un forte rallentamento sia nelle chiamate d’urgenza sia negli accessi agli ospedali. Anche il numero delle vittime si è decisamente ridotto, tornando quasi a valori precedenti la crisi. Tuttavia, sono state settimane durissime perché dietro a ogni numero c’è un’amicizia, un parente, una persona cara e tanti anziani che hanno perso la vita. Questo miglioramento non sarebbe stato possibile se i cittadini non avessero rispettato le rigide norme che hanno ridotto la socialità e quindi i contagi. Ringrazio, inoltre, i numerosi attestati di solidarietà da parte dei sindaci delle città italiane, che hanno accolto le salme di nostri concittadini in attesa di essere cremate».

Riguardo al ruolo che i sindaci hanno avuto e continueranno ad avere nel corso dell’emergenza sanitario il primo cittadino di Bergamo ha evidenziato che «si è chiamati a immaginare un nuovo modo di vivere le città e di muoversi – prosegue Gori -. Penso al trasporto pubblico, alla scuola, all’organizzazione dei negozi e alle manifestazioni di intrattenimento e artistiche. Dovremo garantire la sicurezza e il rispetto delle distanze tra le persone. Credo che in tal senso il rapporto tra i sindaci potrà essere fecondo laddove saremo in grado di scambiarci idee e proposte per immaginare il futuro delle città in cui viviamo. Non posso nascondere, inoltre, la preoccupazione per la crisi sociale ed economica che rischia di generare l’infezione; ormai da 2 mesi siamo in una situazione di parziale o totale chiusura delle attività, con ricadute pesanti sul reddito delle famiglie e sulle imprese. La mia preoccupazione principale riguarda le modalità con cui potrò essere di aiuto alle persone e alle microimprese. Per questo serve il sostegno sia del Governo, sia dell’Europa».

«Fortunatamente il lavoro del sindaco si è arricchito del contributo di diverse persone – racconta Gori -. Diverse personalità, associazioni del terzo settore e cittadini si sono offerti di dare una mano. Bergamo è famosa come la “città dei Mille” che seguirono Garibaldi e mille sono i volontari che si sono messi a disposizione per consegnare al domicilio di anziani e delle persone fragili di cibo, farmaci e mascherine».

«Da alcune zone del Paese ci arrivavano immagini con bare custodite nelle chiese e portate via dall’Esercito, o di pazienti ricoverati nelle terapie intensive, mentre da altre aree c’erano ancora persone che andavano nei parchi pubblici o in spiaggia come se nulla fosse – prosegue Antonio Decaro, sindaco di Bari e presidente dell’Anci -. Per questa ragione noi sindaci del Sud, sulla base dell’esperienza del Nord, abbiamo deciso di scendere in strada per parlare ai cittadini e convincerli a interrompere la catena dei contagi. Nel merito, ho chiesto a Giorgio Gori di fare una diretta e di rivolgersi direttamente ai miei concittadini, per spiegare loro cosa stava accadendo a Bergamo e per convincerli che quelle immagini non appartenevano ad un telefilm ma erano reali e arrivavano da un comune a qualche migliaio di chilometri dalla nostra città. I sindaci hanno avuto un ruolo importante nella gestione dell’emergenza e lo avranno ora in questa fase di transizione. Fino alla scoperta di un vaccino dovremo cambiare i tempi e i modi di vivere: dovremo investire sulla mobilità dolce, su modelli di sanità integrata sul territorio, su piattaforme online che garantiscano il diritto allo studio e al lavoro. Dall’Europa mi aspetto il riconoscimento della centralità delle città rispetto a questi temi».