I sub del Wwf di Bergamo hanno recuperato una rete con dentro 250 kg di pesci morti
Per recuperare il materiale, davanti alle Grotte di Catullo, sono intervenuti anche i carabinieri forestali di Salò
Mercoledì (12 maggio), al largo di Sirmione, sono stati recuperati quattrocento metri di rete da pesca in nylon, persa o abbandona, nel quale purtroppo sono rimasti imprigionati almeno 250 chilogrammi di pesce morto e in avanzato stato di decomposizione.
Come riportano i colleghi di PrimaBrescia, al recupero della rete hanno contribuito sia i carabinieri del nucleo forestale di Salò, sia i sommozzatori delle sezioni del WWF di Bergamo e Brescia. Ad avvisare le autorità del materiale alla deriva nelle acque del Lago di Garda, di fronte alla Grotte di Catullo, era stato un pescatore del posto.
Dallo stato di avanzata decomposizione dei pesci, i sub stimano che i quattrocento metri di nylon abbiano vagato per almeno dieci giorni. La rete è stata portata al porto Zattera di Desenzano e posta sotto sequestro dai carabinieri, che apriranno un’indagine per abbandono di rifiuti.
«Il problema delle reti fantasma è purtroppo destinato ad aumentare – fanno sapere dal WWF -. Queste trappole mortali per l’ecosistema oltre ad essere recuperate saranno inserite in un censimento che abbiamo iniziato due anni fa».