Calo delle infezioni

I vaccini funzionano! Ecco i primi dati bergamaschi. E nelle Rsa niente contagi

Arrivano riscontri confortanti dagli ospedali. I pochissimi positivi sono asintomatici e con bassa carica virale. Parla la dottoressa Borleri della Medicina del lavoro dell'Asst papa Giovanni XXIII

I vaccini funzionano! Ecco i primi dati bergamaschi. E nelle Rsa niente contagi
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di Andrea Rossetti

A un anno dall'inizio di questa maledetta pandemia, ci sono cose che sono tali e quali al marzo 2020. Una, in particolare: l’estrema difficoltà nel reperire i dati. O, quantomeno, nell'averne accesso. La campagna vaccinale in corso non fa certo eccezione: se per i dati complessivi è possibile fare affidamento sui database del Ministero della Salute, appena si prova a scendere nello specifico ci si trova intrappolati in una giungla di «no comment» e rimpalli.

Ats Bergamo fa sapere che, indicativamente, a oggi si somministrano circa cinquemila dosi di vaccini al giorno. Dati più specifici è impossibili averne. Fortunatamente, attraverso le tre Asst del territorio (Papa Giovanni XXIII, Bergamo Est e Bergamo Ovest) qualche numero in più arriva. Come ha riportato L’Eco di Bergamo mercoledì 31 marzo, a inizio settimana erano circa 162 mila le dosi finora somministrate in provincia.

I problemi sugli over 80

Al momento, l’obiettivo è concludere quanto prima la copertura della popolazione over 80. La data fissata per la fine delle somministrazioni delle prime dosi è l’11 aprile e, in tal senso, tutte e tre le Asst si dicono perfettamente nei tempi. La popolazione over 80 della Bergamasca si aggira sulle 76 mila unità e, stando a fonti Ats, in circa 65 mila hanno aderito alla campagna. La stragrande maggioranza ha ricevuto la prima dose o ha già fissato l’appuntamento da qui ai prossimi giorni, ma c’è anche qualche anziano (anche qui, però, avere dati certi è impossibile) che ancora non ha ricevuto l’sms o la telefonata di convocazione promesso lo scorso fine settimana dall’assessore Letizia Moratti. A tale proposito, va sottolineata (e lodata) l’iniziativa lanciata dal consigliere regionale bergamasco di Azione, Niccolò Carretta, che ha invitato gli over 80 ancora non contattati (nonostante l’adesione) per la vaccinazione a scrivergli una mail, all’indirizzo info@niccolocarretta.eu, con nome, cognome, data di nascita e codice fiscale. Sarà poi lui a fare da tramite con l’assessorato regionale al Welfare, sperando che ciò serva ad accorciare i tempi.

Resta poi il tema degli undicimila anziani circa che, per vari motivi, finora non hanno aderito: sarà compito dell’Ats rintracciarli e contattarli per capire se la loro è stata una scelta o, magari, una conseguenza dell’impossibilità di fare affidamento su qualcuno per avere il necessario “supporto tecnologico” all’adesione.

Il personale sanitario e le Rsa

In attesa che la campagna sugli over 80 si concluda (almeno per quanto riguarda le prime dosi), va segnalato come esistano, al momento, due categorie di popolazione che, anche in Bergamasca, possono già dirsi quasi totalmente immunizzate. Stiamo parlando del personale sanitario e degli ospiti e del personale delle Rsa. Le campagne vaccinali che hanno riguardato questi soggetti hanno avuto la fortuna non aver dovuto “passare” per il portale regionale: a gestirle sono state interamente l’Ats e, soprattutto, le Asst, internamente o attraverso la distribuzione delle dosi alle varie strutture presenti sui territori di loro competenza. È dunque a questi due mondi che si deve, per ora, guardare per capire se le vaccinazioni stanno già producendo effetti contro il Covid.

Già il 17 marzo, in uno dei suoi report settimanali, l’Istituto superiore di sanità scriveva che «dalla seconda metà di gennaio si osserva un trend in diminuzione del numero di casi negli operatori sanitari, verosimilmente ascrivibile alla campagna di vaccinazione in corso». In termini numerici, lo stesso report segnalava come, tra il 22 febbraio e il 7 marzo, solo l’1 per cento dei casi totali riscontrati in Italia riguardasse membri del personale sanitario, contro il 5 per cento di novembre. Inoltre, l’andamento dei contagi tra il personale sanitario dalla metà di gennaio a oggi è in netta controtendenza rispetto a quello generale: tra i primi decresce, nella popolazione complessiva invece è cresciuto.

Un’analisi confermata anche dai primi riscontri che arrivano dalle Rsa lombarde, che dopo essere state falcidiate dal virus un anno fa si trovano oggi, invece, in una sorta di bolla in cui le infezioni sono praticamente a zero. Sia tra gli ospiti (merito anche del blocco quasi totale delle visite dall’esterno), ma anche tra il personale delle strutture, monitorato costantemente con giri di tamponi molecolari. (...)

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