Il 2020 anno del turismo di prossimità: in Città Alta "turisti" anche da Monterosso o Treviolo
A rilevarlo è stato il consigliere comunale della Lista Gori, Roberto Amaddeo, ristoratore e titolare della Locanda Mimmo. Ha ospitato turisti provenienti da Milano e Lecco, ma anche dai comuni della provincia e perfino da quartieri cittadini
Il mercato italiano dei viaggi nel 2020, secondo l'Osservatorio Innovazione Digitale nel Turismo della School of Management del Politecnico di Milano, ha perso il 60 per cento del proprio giro d’affari assestandosi a 6,2 miliardi di euro. Le restrizioni imposte dalla pandemia hanno influito pesantemente sul turismo, spingendo un numero sempre crescente di persone a scegliere località di villeggiatura più vicine a casa. Alcune addirittura a una manciata di chilometri dal proprio appartamento.
Così accade, come riporta Corriere Bergamo, che via Gombito, Piazza Vecchia, il Duomo, la Basilica di Santa Maria Maggiore o la Rocca vengano riscoperte da turisti provenienti da Milano e Lecco, addirittura da Treviolo, Curnasco oppure Monterosso che trascorrono il fine settimana in Città Alta. A rilevarlo è stato il consigliere comunale della Lista Gori Roberto Amaddeo, ristoratore molto noto a Bergamo e titolare nel centro storico cittadino della Locanda Mimmo, dotata di un appartamento, tre stanze e due suite.
C’è anche chi “fugge da casa” per trovare un po’ di pace e lavorare tranquillamente, senza distrazioni, in smart-working, senza doversi allontanare troppo. Le limitazioni agli spostamenti e la paura di entrare in contatto con il virus hanno dato un notevole impulso al turismo di prossimità, facendo emergere storie il più delle volte curiose.
Aneddoti che però possono essere utili per iniziare a ipotizzare un rilancio del settore turistico dopo la crisi pandemica. In tal senso, un ruolo cruciale sarà rivestito dall’utilizzo che si farà delle nuove tecnologie.