Il 22enne accusato di voler fare un attentato terroristico a Bergamo «nega ogni addebito»
Il giovane ha risposto alle domande del gip ma ha respinto le accuse. La legale: «Ha dato una spiegazione per filo e per segno in merito a quanto gli viene contestato»
Questa mattina (lunedì 7 ottobre), il gip di Brescia ha interrogato il 22enne egiziano domiciliato ad Azzano San Paolo che la mattina del 4 ottobre è stato arrestato per apologia di terrorismo in un'azione congiunta della Digos di Brescia e Bergamo a seguito di un’inchiesta della procura della Leonessa. Il giovane ha risposto alle domande del giudice, ma ha negato le accuse.
La ricostruzione dell'accusa
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, il 22enne, che lavorava in una pizzeria di via Garibaldi e che viene descritto come un dipendente modello, che lavorava bene e non dava problemi, stava progettando un attentato in una vicina chiesa, non è ancora chiaro se la chiesa di San Giuseppe o la basilica di Sant'Alessandro in Colonna.
Il giovane era monitorato da diverso tempo: sul web condivideva ed esaltava contenuti apologetici su Stato islamico e Jihad islamica palestinese, oltre che sulla pratica del martirio. Materiale che mostrava una crescente radicalizzazione, nella quale la matrice religiosa si combinava a un profondo sentimento antisemita. Sui social pubblicava immagini e video di propaganda, che inneggiavano all'uso della violenza e agli eventi dell'11 settembre. A completare il tutto, foto nelle quali imbracciava armi da fuoco e con proiettili e le condivisioni di notizie dal magazine dello Stato islamico Al Naba.
Verrà presentata istanza di scarcerazione
L'arresto era scattato quando gli inquirenti si sono convinti del fatto che il 22enne avrebbe potuto passare all'azione nel giro di pochi giorni. In una telefonata, infatti, la persona dall'altro capo della cornetta gli diceva: «Mancano ancora due o tre mesi». L'allarmante risposta dell'egiziano è stata: «Aspetto con ansia».
Nonostante le accuse, però, il 22enne ha respinto le accuse. La sua legale, l'avvocato Laura Schiffo di Brescia, ha infatti commentato al Corriere: «Il mio assistito ha negato ogni addebito e dato una spiegazione per filo e per segno in merito a quanto gli viene contestato». La legale ha anche annunciato che presenterà un'istanza di scarcerazione per il giovane.
che è ora di smetterla di far perder tempo ad ogni telefonata per ascoltare la pappardella sulla 'privacy' quando sappiamo -e possiamo verificare da articoli come questo- che 'lassù' sanno anche quanti peli abbiamo sulle chiappe ! Riguardo l'articolo in questione, scommetto a trovare qualcuno che per telefono non abbia detto a parenti ed amici che vorrebbe vedder sparire dalla faccia della terra qualche collega o qualche figura nota... io per esempio, già in età prescolare odiavo a pelle, profondamente, una certa notissima ed osannata attrice del 1950. Comunque la novella di Pirandello 'Uno, nessuno, centomila' leggetevela prima di fare commenti !
Fa morire leggere all'inizio di ogni articolo "era un dipendente modello" ahaha Comunque ridi e scherza occhio che questi ci cascano eh
Buongiorno, ehh certo, avete mai visto qualcuno dire: "SI, SI, SONO STATO IO !!" Nemmeno se presi sul fatto...... Saluti......